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0029 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 29 ページ(白黒高解像度画像)

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doi: 10.20676/00000174
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ORIGINE DELLA SPEDIZIONE E SUOI INTENTI   7

grandi servizi alla geografia, percorrendo sotto veste di mercanti o di pellegrini religiosi i territori a Settentrione dell' India chiusi agli Europei, particolarmente il Tibet, e riportandone notizie, osservazioni e rilevamenti di itinerari, che divennero il punto di partenza di tutte le esplorazioni successive. Jamna Prasad e Shib Lal raggiunsero la spedizione nel 1914, insieme col Wood e collo Spranger.

I geografi e geologi della spedizione furono Giotto Dainelli, Professore di geo-

grafia nell' Università di Pisa, ed Olinto Marinelli, Professore di geografia nell' Istituto di Studi Superiori di Firenze. Il Marinelli prese parte solo al secondo periodo della spedizione, nel 1914 ; mentre il Dainelli si uni ad essa fin dal principio, ed assunse il compito gravosissimo di studiare da solo in pochi mesi e nel cuor dell' inverno, la geologia, la glaciologia e la morfologia del Bàltistan e del Làdak, oltre ai caratteri etnici ed antropologici delle genti che vi abitano.

A dirigere le ricerche di meteorologia, di aerologia e le misure delle varie

forme di radiazione era stato da principio designato Alessandro Amerio, Professore di Fisica nell' Istituto Tecnico di Padova. Si era convenuto che egli avrebbe lasciato l' Italia insieme col Marinelli e con lo Spranger per raggiungere la spedizione nella primavera del 1914, ed eseguire le importanti indagini meteorologiche, aerologiche e radiologiche progettate per l' estate sull' altipiano Dèpsang, ad oltre 5000 metri di altezza sul mare. L' Amerio stesso aveva preparato tutto il materiale strumentale. Ma sfortunatamente, quando mancavano pochi giorni alla data fissata per la partenza del secondo gruppo dall' Italia, egli fu costretto a rinunciare a far parte della spedizione da un grave lutto familiare.

Fu evitata la grave jattura di dovere — se non sopprimere — per lo meno

ridurre considerevolmente questo capitolo di ricerche, grazie alla rapida decisione del Dott. Camillo Alessandri, Direttore dell' Osservatorio Meteorologico del Monte Rosa, e meteorologo dell' Ufficio Idrografico del R. Magistrato alle Acque di Venezia, che consentì a sostituire l' Amerio, malgrado il brevissimo tempo che gli rimaneva per prepararsi alla partenza.

Il secondo meteorologo prescelto fu il Marchese Nello Venturi Ginori, il quale

partecipò a tutta intiera la spedizione, e nell' autunno-inverno del 1913-1914 raccolse una prima serie di osservazioni nel Bàltistan, che servirono fra 1' altro a calcolare i dati altimetrici occorrenti ai lavori geodetici e topografici relativi alle stazioni gravimetriche e magnetiche.

Era infine da comprendere fra i mezzi di indagine della spedizione la illustra-

zione fotografica, sia per documentare i vari lavori della spedizione, sia per ritrarre gli aspetti ed i caratteri delle regioni traversate e delle genti che vi abitano, sia per la sua applicazione come sussidio alla topografia. Quest' incarico venne affidato al Tenente del Genio (ora Maggiore) Cesare Antilli, Direttore della Stazione Fotografica Militare, il quale naturalmente partecipò alla spedizione fin dal principio.

Sarebbe stato conveniente poter disporre di almeno due guide alpine, per la esplorazione dei ghiacciai del Caracorùm orientale ; ma il personale richiesto dalle