National Institute of Informatics - Digital Silk Road Project
Digital Archive of Toyo Bunko Rare Books

> > > >
Color New!IIIF Color HighRes Gray HighRes PDF   Japanese English
0030 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 30 (Grayscale High Resolution Image)

New!Citation Information

doi: 10.20676/00000174
Citation Format: Chicago | APA | Harvard | IEEE

OCR Text

 

8

CAPITOLO PRIMO

esigenze del programma di studi era già così numeroso, da far temere che oltrepassasse il limite consentito dai mezzi di rifornimento e di trasporto disponibili nelle regioni dove si doveva viaggiare. Tuttavia non sarebbe stato prudente privarci del tutto del consiglio e della perizia di una guida di montagna, tanto più che solo una piccola parte dei componenti della spedizione aveva qualche esperienza alpinistica. Sarò sempre riconoscente a Giuseppe Petigax, la famosa guida Valdostana, che fu di tutte le imprese del Duca degli Abruzzi, per avere acconsentito ad assumere da solo la responsabilità di guidare le carovane geodetiche sui ghiacciai sconosciuti del Caracorùm orientale. Ma il Petigax è un aiuto incomparabile in ogni momento d' una spedizione ; esperto conoscitore dei viaggi in carovana nelle condizioni e fra le genti più diverse, rotto a tutte le asprezze della vita dell' esploratore, dotato di quella inalterabile serenità dinanzi agli ostacoli che si acquista coil' averne superati tanti, e di così gravi che più nessuno sembra insormontabile, egli è veramente un cooperatore ideale per chi debba condurre una spedizione. Per ciò lo volli con me per tutta la campagna, fin dai suoi inizi.

In questo modo venne costituita una comitiva di undici Europei, di cui sette, Alessio, Abetti, Dainelli, Ginori, Antilli, Petigax ed io, lasciarono l' Italia nel 1913 e quattro : Marinelli, Wood, Alessandri e Spranger, raggiunsero gli altri a Lé nella primavera del 1914.

La spedizione deve la più gran parte del suo complesso e costoso equipaggiamento scientifico alla liberalità del Governo Italiano. Dall' Istituto Idrografico di Genova ebbe l' intiero materiale per le misure della gravità relativa e del magnetismo, per le osservazioni astronomiche e per il rilevamento geodetico del terreno, oltre ad una stazione radiotelegrafica ricevitrice. La Sezione Fotografica Militare fornì gli apparecchi per la fotografia e la telefotografia, ed anche parte del materiale sensibile. La stazione aerologica di Vigna di Valle a Bracciano, la R. Scuola di Applicazione degli Ingegneri di Padova, l' Osservatorio del Monte Rosa, diedero gran parte degli strumenti per la meteorologia, l' aerologia e la misura della radiazione solare o pireliometria. Un altro pireliometro fu imprestato alla spedizione dal Professore C. G. Abbot, Direttore dell' Osservatorio astrofisic.o della Smithsonian Institution di Washington ; ed urta seconda serie di pendoli gravimetrici dall' Istituto Geodetico

Prussiano di Potsdam.

A carico della spedizione rimase un certo numero di strumenti di meteorologia ed aerologia, di cronometri da tasca in aggiunta a quelli di Marina avuti dall' Istituto

Idrografico, e poche altre cose (').

Tutti gli strumenti vennero scelti colla maggior cura, non solo dal punto di vista della loro precisione, ma anche della loro resistenza alle vicende di un viaggio per vie rozzamente tracciate e spesso disagevolissime, e della trasportabilità a dorso d' uomo o di animali da soma. Perciò più d' uno strumento si dovette modificare per

(1) Per un valore complessivo di circa quindicimila lire.