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0036 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 36 (Grayscale High Resolution Image)

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doi: 10.20676/00000174
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CAPITOLO SECONDO

Viaggiavamo nell' agosto del 1913, liberi dalla folla triviale dei viaggiatori sfaccendati, perché di questa stagione vanno in India solo coloro che hanno ragioni imperiose di affari e di servizio. Sbarcammo a Bombay il ventidue ; e, con noi, settantasette casse contenenti il bagaglio scientifico della spedizione ed i nostri corredi personali. Ho già detto che l' equipaggiamento da campo e le provviste erano state mandate in India due mesi prima. La sera dello stesso giorno proseguivamo il viaggio in ferrovia, e riprendeva il caleidoscopio delle immagini ancor più fugaci, intorbidate a quando a quando dai rovesci di pioggia portati dal monsone.

Verso la metà della seconda notte di viaggio, a Delhi, ci separammo in varie comitive. L' Alessio e l' Abetti, con gli strumenti per la misura della gravità e del magnetismo e 1' apparecchio ricevitore radiotelegrafico della spedizione, si recavano a Dera Dun, all' Ufficio Trigonometrico Indiano, per accordarsi col Direttore Colonnello Lenox Conyngham intorno ai lavori da svolgere durante la campagna, e per compiere osservazioni di confronto fra i pendoli gravimetrici della spedizione e quelli della stazione di Dera Dun, ed anche esperimenti preliminari di trasmissione di segnali di tempo colla radiotelegrafia. Invece il Dainelli, l' Antilli, il Ginori e il Petigax proseguivano il viaggio da Delhi a Lahore e Ràul Pindi, dove si abbandona la ferrovia per salire al Cashmir per la strada carrozzabile.

Frattanto io mi recavo a Simla, dove si stabilisce ogni estate il Governo dell' India nella frescura delle foreste che ricoprono la prealpe himalaiana, e combinavo col Dott. G. E. Walker il programma dei lavori meteorologici ed aerologici, coordinati con speciali osservazioni da eseguirsi in varie stazioni meteorologiche dell' India. Ebbi così anche occasione di ringraziare S. E. il Viceré dell' India, Lord Hardinge di Penshurst, per il grande favore con cui aveva accolto la proposta della spedizione e per l' interesse dimostrato in tutta la sua preparazione. Fra le tante cortesie che mi furono fatte a Simla, devo ricordare l' offerta della St. John' s Ambulance Association (divenuta poi una cosa sola colla Croce Rossa Britannica) di un completo equipaggiamento sanitario per la spedizione. A questo avevo già provveduto, ma accettai con gratitudine due ottimi corredi di primo soccorso medico-chirurgico da servire alle carovane staccate della spedizione. Mi fermai a Simla quattro giorni, e poi ripresi la via per raggiungere i compagni a Srinàgar, capitale del Cashmir.

Il Cashmir fa ormai parte del mondo classificato e descritto nelle formule convenzionali dei « Baedeker » e loro derivati (1). La costruzione di una strada carrozzabile di 300 chilometri che sale da Ràul Pinch all' altipiano, seguìta da quella di un albergo di tipo indo-europeo a Srinàgar, ne ha reso l' accesso ed il soggiorno facile e comodo come quello di qualunque stazione alpina svizzera. Un giorno o l' altro sarà certamente eseguito il progetto di una ferrovia, del quale si parla fin dal 1891. Intanto, fino ad ora, il bel piano fertilissimo, alto 1500 m. sul mare, coro-

(') Vi sono due ottime guide del Cashmir, quella di Arthur Neve, che ha avuto parecchie edizioni, e quella più ampia di Joshua Duke, che è veramente una monografia della regione.