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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0077 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 77 ページ(白黒高解像度画像)

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[Photo] スカルドゥの岩壁La Roccia di Scardu.

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doi: 10.20676/00000174
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OCR読み取り結果

 

UN INVERNO NELLA CAPITALE DEL BALTISTAN, SCARDU   53

è il paesetto di Scardu, adagiato fra esso e il piede della roccia isolata di cui ho parlato più sopra.

La città capitale del Bàltistan non   una gran cosa. È formata da un' unica via
di mercato o bazar, fiancheggiata da case con un pianterreno che è la bottega, ed un piano superiore. Nei mesi d' estate y' è una certa animazione di traffici, per qualche modesto mercante che arriva fin qua dal Cashmir o da Lè. Ma ora è stagione morta; solo una mezza dozzina di botteghe sono aperte, con poche pezze di stoffe di cotone incolonnate sul fondo. Nel mezzo della cameretta passano le giornate seduti alla turca su un namda, o feltro di Iàrcand, tre o quattro individui mezzo assopiti attorno all' hucah, di cui si passano il bocchino a turno, aspirandone lentamente il fumo senza toccarlo colla bocca, ma attraverso la mano chiusa a tubo. Altri stanno accovacciati sulla via negli angoli di

sole. In una bottega piena di sacchetti di granaglie e frutta secca un babu

(letterato) accoccolato accanto a una

pila di libri dà una lezione di lettura a un giovanetto. Leggono entrambi in-

sieme ad alta voce, con una cantilena

monotona, che non rompe il silenzio universale. Tutto sembra dormire da

secoli. Siamo in paese maomettano e naturalmente non si vede una donna e non v' è alcun segno esterno della vita che pur deve svolgersi nelle case chiuse e mute.

Sopra il villaggio incombe la parete ertissima, quasi a perpendicolo, della roccia di Scardu. E una rupe alta 380 m., che si stende da Ovest a Est, lunga più di tre chilometri, sulla riva sinistra dell' Indo, che ne bagna il piede a Settentrione. Lo spigolo orientale della roccia è interrotto, un cento metri sopra la valle, da due piattaforme o terrazze sovrapposte, sulle quali è eretta una fortezza imponente, che sembra fuor d' ogni proporzione col miserabile borghetto ai suoi piedi che era chiamata a difendere. Anch' essa, come ogni altro monumento di Scardu, fu costrutta da Ali Sher Khan, agli inizi del secolo XVII. Ci fu permesso di visitarla solo dopo che venne l' autorizzazione dal Governo del Cashmir. Vi si sale per uno stretto sentiero tagliato nella parete della roccia, anch' esso provvisto di opere di difesa, e si entra nella ròcca per un grande andito a volta, guardato da un' unica sentinella, la quale forma l' intera guarnigione del castello. L' edifizio ha mura solidamente costrutte su di un fondamento di blocchi tagliati nel granito, con mura solidamente costrutte di pietre connesse da travicelli di legno. Su un lato del passaggio d' ingresso è l' antica camera della guardia, dove sono montate una dozzina di vecchie colubrine sui loro

La Roccia di Scardu.