Di qua incomincia la salita della valle Satpor, o piuttosto dell' alta morena che ne sbarra l' apertura, per modo che dietro di essa le acque del torrente hanno formato un laghetto d' un bell' azzurro scuro. Il lago, a circa 400 metri sopra Scardu, è largo circa 600 metri, ed occupa tutto il fondo della valle, per una lunghezza di circa due chilometri. Presso l' estremità settentrionale del lago, verso valle, y' è una bassa iso-
letta di appena un cento metri di diametro, coperta di blocchi di pietra, ed attorniata da una cintura di cespugli. La riva destra del lago è diritta, con poche o punte anfrattuosità; la sinistra ha due intagli poco profondi. Entrambe cadono nell' acqua
e dà una buona illustrazione della scoltura nel frontespizio del libro. Alla sommità del masso, sopra il Buddha centrale, è un foro rettangolare che la Duncan suppone abbia servito per tenere un lume. Ma sui fianchi della roccia un po' più bassi del detto foro, sono due intagli ; ed io ritengo che i tre servissero a ricevere le estremità di travicelli destinati a reggere una piccola tettoia, per proteggere il monumento dalle intemperie. Gli stessi intagli si osservano nella roccia dov'è scolpito il Buddha di Mulbek, di cui parlerò in appresso, e servirono certo allo stesso scopo. E anche da notare che nei santuari o templi lamaici i lumi votivi sogliono disporsi ai piedi delle figure divine, non appesi o sovrastanti ad esse.