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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0201 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 201 ページ(白黒高解像度画像)

キャプション

[Photo] 風によって動かされるマニ車Cilindri da Preci messi in moto dal vento.

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doi: 10.20676/00000174
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DA SCARDU A LE   161

Sulla cresta del monte, sopra al convento, è una rozza tettoia sotto cui sono allineati alcuni cilindri da preci messi in moto dal vento per mezzo di asticelle a rag-

giera terminate da cucchiai. Lì vicino è un piccolo edificio quadrangolare con una finestra a grata pieno di preci stampate su striscioline di carta e di corteccia di betulla.

Da Rigzon i miei compagni scesero a Saspul. Io invece vi andai direttamente da Nurla, lungo la riva dell' Indo. E un tratto di via pittoresco. La valle è cosparsa

di protuberanze rocciose, dossi, creste e spine aguzze, inframmezzate da tratti di banchi alluvionali. L' Indo scorre qui in uno stretto letto tortuoso che s' è tagliato nella roccia viva, ed è completamente gelato per un tratto di oltre un chilometro. A sinistra della valle si stende sempre la parete scoscesa che scende diritta fino al fiume. Si contorna l' estremità di due contrafforti fra cui è compreso uno dei soliti burroni scavati da un affluente e ad un tratto si apre allo sguardo un vastissimo tratto di valle, dove s' incrociano in ogni senso basse linee collive, che non tolgono la vista delle catene. In uno sfondo del piano

è Saspul. A meno di due chilometri   Cilindri da Preci messi in moto dal vento.

da esso, l' Indo, in un punto dove è

ristretto ad una trentina di metri fra due roccie, è scavalcato da un ponticello a cantilever, senza fiancate, già tutto sbilenco e sconquassato quando lo traversai nel 1909; ed ora ridotto in tale stato che non vi sarei passato sopra volontieri neppure a piedi (1). Per esso si arriva all' antichissimo monastero Alci, situato sulla riva sinistra dell' Indo. Fortunatamente il ponte venne interamente rifatto a nuovo nei giorni seguenti al mio passaggio, cosicchè la comitiva dei miei compagni potè visitare anche questo lamastero e riportarne qualche illustrazione.

Subito traversato il ponte, il sentiero costeggia una lunghissima fila di centotto piccoli ciorten, che sorgono su un muro di base comune (2) e, dopo percorsi circa tre

  1. Chissà che non fosse lo stesso ponte costrutto in questo luogo dal re Sengge Namghial, che regnò fra il 1590 e il 1620 (FRANCKE, History of Western Tibet, pag. 100).

  2. Queste teorie di ciorten sono ora rare nel Làdak. Il FRANCKE (History ecc. pag. 97) opina che molte di esse vennero trasformate in certi muri mani di forma particolare, a due piani, per così dire, con due spioventi sovrapposti, il superiore più stretto.

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