300 CAPITOLO DECIMO
guito per tre estati, sotto l' impulso del residente inglese a Lè, ed era presso a poco terminato nel 1913. Naturalmente avevamo deciso di approfittare della nuova via di comunicazione, che le nostre carovane furono le prime a percorrere.
La spedizione lasciò Lè il mattino del 15 maggio. Viaggiavamo per la prima volta al completo ; undici Europei, i topografi indiani, i ciuprassi di scorta, una sessantina di portatori ed altrettanti animali da carico, fra cavalli e zho, formavano una
carovana importante, guidata dal buon Rasul Galwan, felice e orgoglioso di tanto incarico. Ci seguiva un gregge di duecento pecore, coi loro pastori ; provvista alimentare che si trasporta da sè e fornisce la carne fresca quotidiana. Partite innanzi l' alba, le pecorelle, meravigliosamente adatte alla vita nomade, zampettavano tutto
il giorno per coprire i 16-20 chilometri delle tappe, brucando per via le rade erbette cresciute qua e là fra i sassi.
Per due giorni risalimmo la valle dell' Indo, giornate primaverili, con cielo velato al mattino, poi con nubi rotte e sprazzi di sole caldo, temperato dalla brezza. Le vette erano coperte ; più sotto tenui velami di nebbie trasparenti si indugiavano sui contrafforti, creando un giuoco di luci ed ombre che dava grande risalto al complicato disegno delle scogliere. Nella valle ampia ed aperta, l' Indo occupa un grande letto, dove corre diviso in molti rami che racchiudono un musaico di isolotti verdeg-