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0438 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 438 (Grayscale High Resolution Image)

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doi: 10.20676/00000174
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366   CAPITOLO TREDICESIMO

Il passaggio del Ciàng-la mi era noto dalla ultima mia escursione ; per cui le prime tappe furono veramente una specie di riposo anche per me. Però, prima di raggiungere il valico, piantammo il campo a Zingrùl, dove già avevo veduto un bell' apparato morenico del Periodo Glaciale : ma allora era ricoperto di neve ; ora, invece, ne era libero, e quindi ne facemmo un rilievo, per quanto ostacolati da un

vento tempestoso.

Dall' altra parte del Ciàng-la, giunti nel bacino di Tankse, — invece di risalirlo verso questo paese, ripetendo cioè la strada che avevo già percorsa, — lo discendemmo fino al suo sbocco nella valle Sciàiok : le mie precedenti osservazioni relative a depositi di morene e di argille lacustri ebbero un utile completamento. Nella valle Sciàiok le tende furono piantate presso il villaggio di questo nome : un villaggio abitato da Ciangpà, l' ultima oasi umana che dovevamo vedere su questo versante del Caracorùm. Facemmo la pianta di qualche casa, che, anche qui, — come ho già osservato per le case dei Ciangpà di più vecchio insediamento, — hanno il carattere precipuo... di non avere carattere alcuno. Della sosta di due giorni fatta a Sciàiok approfittammo anche per brevi gite nella grande valle : osservazioni geologiche e morfologiche ne erano lo scopo.

Però, dal momento della nostra partenza dall' ultimo villaggio cessò, naturalmente, ogni ricerca antropogeografica, nè ebbi più occasione di accrescere la già lunga serie di misure antropologiche, e la stessa inchiesta toponomastica si ridusse a fissare con la maggiore esattezza i nomi dei posti di accampamento, i soli oggetti topografici, — si può dire, — che a partire dal villaggio di Sciàiok abbiano un nome nell' uso degli indigeni. Le nostre ricerche quindi si limitarono e si concentrarono in quelle geologiche e morfologiche, riportandoci alle nostre prime origini di studiosi.

In queste ricerche ci aiutò la fortuna ; ma ad ogni modo il percorrere la valle superiore dello Sciàiok, dal villaggio omonimo fino alle sorgenti, ci dava modo di tagliare di traverso tutta quanta la serie delle zone litologiche tra il Ladàk e la cresta del Caracorùm ; ci dava modo, cioè, di rilevare una sezione geologica continua attraverso gran parte di questo gigantesco fascio di catene : ciò che tutte le mie precedenti escursioni non mi avevano permesso di fare, e che d' altronde avrebbe dovuto servire a chiarire la storia dei ripiegamenti e dei sollevamenti della crosta terrestre, dai quali è venuta formandosi questa massima tra le rughe del mondo. E tale sezione fu da noi rilevata.

Ma la fortuna ci aiutò in questo : che mentre nel Baltistàn e nel Ladàk (qui con la sola eccezione della fascia sottile lungo la valle dell' Indo, e del ritrovamento mio presso Sciusciùl) i terreni sono quasi tutti cristallini, sieno di origine eruttiva o sedimentare, e molto antichi, — risalendo lo Sciàiok, da questi terreni cristallini passammo a terreni via via più nettamente stratificati e meno alterati e meno antichi, in modo che ci è stato possibile di riconoscere e stabilire quasi la intera serie dei sedimenti avvenuti nel lungo corso dei tempi geologici. E la fortuna, — pur non