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0500 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 500 (Grayscale High Resolution Image)

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doi: 10.20676/00000174
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420   CAPITOLO QUINDICESIMO

« La condizione presente del Ghiacciaio Rimu è identica con quella raffigurata nella illustrazione del Gordon (1873). Rasul Galwan pensava che la fronte si fosse avanzata alquanto nei dieci anni trascorsi da quando l' aveva veduta l' ultima volta. Ma l' avanzata, per la grande estensione della fronte, deve necessariamente essere molto lenta e graduale. Sono piuttosto dubbioso se la delineazione del ghiacciaio nella carta dell' Ufficio Trigonometrico (foglio 44 A. S-E) possa essere accettata come esatta alla data (circa 1864) che intende rappresentare. Perchè, se fosse corretta, il Remo ed i due grandi ghiacciai nelle valli a Nord ed a Sud di esso dovrebbero essersi avanzati 8 miglia e più, unendosi per formare una gigantesca fronte larga almeno 2 miglia ; questo nel corso di una diecina d' anni al più, durante un periodo nel quale non furono avvertiti aumenti attivi dei ghiacciai Kumdan e Aktash. Sembra certo che nessuno ha mai traversato la fronte del Remo. V' è qualcuno che abbia mai risalito la più settentrionale delle valli del Remo che è rappresentata subito a occidente del passo Karakoram ? (cioè il bacino a N. E. del Rimu, dove nasce lo Sciàiok secondo il Johnson). « Se questa valle esiste, deve essere occupata oggi da un lago molto grande, perchè il Remo la occluderebbe completamente. Ma, giudicando puramente da quel che vidi più tardi, salendo al passo Karakoram, non posso esimermi dal pensare che è stato fatto un errore, e che la sorgente dello Shyok è veramente il ghiacciaio Remo, e non un piccolo ruscello visibile da presso il piede del passo Karakoram. Sospetto che questo rivo defluente verso Occidente scorra definitivamente verso Shahidula, e che il bacino del Remo sia chiuso a Settentrione da una parete di monti a circa 15 miglia dalla fronte del ghiacciaio » (1). La ipotesi del Longstaff è stata pienamente confermata dalla nostra esplorazione.

Quanto alla regione a settentrione del Caracorùm, la rappresentazione cartografica non poteva che essere fantasiosa prima del 1889, quando il Col. Sir. Francis Younghusband rivelò l' esistenza della catena Aghil e della valle Oprang, interposte fra la catena del Caracorùm e la valle Iàrcand. È tuttavia strano che nelle carte ufficiali non si sia tenuto conto della scoperta dello Hayward del tronco principale d' origine del fiume Iàrcand e che per esempio la carta francese Asie 1000.000° (foglio 36° N. 78° E) segni ancora l' origine dello Iàrcand (sotto il nome indigeno di Raskem Daria) nel ramo nato sul versante settentrionale del valico Caracorùm.

Fu il Johnson a riportare, insieme coi primi rilievi topografici della regione, il nome di Remo per il più grande dei ghiacciai da lui segnati a Settentrione dei ghiacciai Cumdàn ('r). Al nostro giungere all' altipiano Dèpsang interrogammo Rasul Galwan sul nome del ghiacciaio e ci rispose che non ne aveva alcuno. Egli fece anche una inchiesta fra i portatori, ma tutti negarono che il ghiacciaio avesse un nome qualsiasi. Allora il Wood offerse l' enorme somma di 100 rupie a chi gli dicesse il nome del ghiacciaio ; ma nessuno reclamò il premio. Ben inteso avemmo cura di non

  1. Vedi la citata Relazione del LONGSTAFF nel Geog. Jour., Vol. XXXV, 1910, pag. 652-653.

  2. Nel citato rapporto nel Vol. VII, Synoptical, pag. XXXVIII.

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