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0502 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 502 (Grayscale High Resolution Image)

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doi: 10.20676/00000174
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422   CAPITOLO QUINDICESIMO

Il maggior tronco del Rimu descrive una grande curva, con una direzione generale da Nord-Ovest a Sud-Est ; verso il suo mezzo la valle si espande in un vasto bacino, con 4-5 Km. di diametro, nel quale si versa il tronco settentrionale del ghiacciaio. Al disotto di questo, come vedemmo, il ghiacciaio è interamente coperto di blocchi simili ai seracchi dei ghiacciai delle nostre Alpi, che si fanno più grandi e alti, e prendono forme di torri e pinacoli e guglie, quanto più si discende verso la porzione terminale. Invece nell' anfiteatro centrale e più su la superficie è piana, con ampie ondulazioni poco pronunciate. Nel suo terzo inferiore la massa del ghiacciaio è addossata contro il piede della parete sinistra (orientale) della valle, ma non a contatto con esso, rimanendo uno stretto spazio dove scorre allo scoperto un torrente marginale ; dall' altra parte, l' orlo del ghiacciaio è separato dalla costa destra della valle da uno spazio che varia fra i 50 e i 200 metri, parzialmente riempito di materiale morenico. Nei suoi due terzi superiori invece il ghiacciaio occupa tutto intiero il fondo della valle. Il ghiacciaio ha un' inclinazione dolcissima, poco più del 2 per 100, guadagnando appena 620 metri di altezza nei 26 Km. inferiori del suo corso ; poi viene una balza di 200 metri, sopra la quale si espande il bacino superiore. Questo, alto 6000 m. s. m., ha piuttosto 1' aspetto di un altipiano che di una testata di valle ; in luogo della corona di monti che suole cingere i circhi d' origine dei ghiacciai, lo limitano irregolarmente brevi contrafforti poche centinaia di metri più alti, interrotti da ampie insellature per le quali il ghiacciaio che riempie tutto il bacino, fino all' orlo, sembra traboccare fuori di esso. Una sella si apre a Settentrione, sul crinale dello spartiacque principale ; un' altra, verso Ovest, mette al ghiacciaio Tarim Sher, un grande ramo del ghiacciaio Siàcen (t).

Il circo superiore del ghiacciaio, coperto di neve alta, è solcato in ogni senso da crepaccie, con ponti e bordi malfidi, incrociate fra di loro per modo da renderne la traversata difficile e pericolosa, anche sotto la guida esperta di un Petigax. I Workman trovarono le stesse condizioni nell' alto Tarim`'Sher, che « per 5-6 miglia è tagliato in ogni direzione da grandi crepaccie ed aperture » così pericolose, che non si ritennero giustificati di tentare di inoltrarvici coi portatori (2).

(t) La Signora BULLOCK WORKMAN (a pag. 169 del citato libro) non ritiene provato che la sella alla testata del ghiacciaio Rimu sia quella medesima situata alla sommità del Tarim Sher, perchè nessuno della sua nè della nostra spedizione l' ha potuta raggiungere, e constatare che si tratti proprio d'un valico tra i duc ghiacciai. Ma essa scriveva prima di aver conoscenza della nostra carta, la quale, quando venga connessa colla carta dello Siàcen, costrutta sui rilevamenti del Peterkin, non lascia sussistere alcun dubbio in proposito, perchè la loro collimazione nella regione del valico è abbastanza precisa per dimostrare la continuità del terreno in questo punto. La nostra triangolazione comprende anche il punto 22480 piedi del Peterkin (vetta 6852, a N-O del valico). La sola differenza fra le due carte è nella altimetria del valico, pel quale il Peterkin dà la quota 19300 piedi, cioè 5882 m. Il nostro campo alto nel bacino superiore del Rimu, 5 Km. sotto il valico, trovasi già a 5897 m.. e nella escursione fatta da esso verso il sommo del bacino, si potè segnare la curva dei 6000 metri ; mentre la sella è almeno 50 metri

più alta.

(2) F. B. e W. H. WORKMAN, 1. c., a pag. 261, e anche a pag. 167.