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0608 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 608 (Grayscale High Resolution Image)

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[Photo] Sufi Curgan (in the Culgia Valley)Sufi Curgàn (Valle Culgia).

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doi: 10.20676/00000174
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516   CAPITOLO DICIOTTESIMO

Il 31 ottobre arriviamo a Irchistàn (2600 m. s. m.). V' è una caserma russa, un posto doganale e poche casupole. Qui termina un filo telegrafico russo ; e la sera, mentre siamo raccolti attorno al desco ospitale del Sig. Dzampaieff, l' ufficiale doganale, il telegrafista ci porta la notizia, arrivata in quel momento, della entrata in guerra della Turchia, col bombardamento di Odessa e di Feodosia, che aveva avuto

Sufi Curgàn (Valle Culgia).

luogo tre giorni prima. Così apprendiamo che ci è chiusa la via del Mar Nero, la più conveniente e più diretta per il nostro ritorno in Italia.

Si sale da Irchistàn al Terèk Dauàn in due tappe, che di questa stagione sono coperte di alta neve. Incrociamo per via comitive di Chirghisi, uomini, donne e bambini, che scendono dagli aghil alpini con tutte le loro robe caricate su jak, cammelli, cavalli e asini, seguiti dagli ultimi greggi di capre e di pecore. Sbucano fuori dalle vallette laterali dove hanno solcato la neve di profonde traccie. Scavalchiamo due contrafforti, alti circa 400 m. sulla valle, dai quali abbiamo magnifiche vedute della catena Trans-Alai, carica di neve dal vertice al piede, e ridiscendiamo sulle rive del Kisil Su. Traversata la valle, prendiamo a salire una tributaria destra che conduce al valico, fino a una casetta, a 3725 m. s. m., dove arriviamo a notte fatta. Il piccolo ospizio, circondato dalle pareti nevose tutte soffuse dalla luce della luna piena,