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0024 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 24 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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CAPITOLO PRIMO

2

intorno all' origine ed alla razza delle genti che vi abitano. Quanto alla geofisica, solamente la meteorologia era stata oggetto di osservazioni metodiche, nei pochi osservatorii impiantati qua e là nel Cashmir, nel Bàltistan e nel Làdak ; tuttavia, anche in questo argomento, v' era largo campo per nuove ricerche.

Ma il soggetto di indagini che più d' ogni altro mi attrasse fin dal primo momento

fu quello della misura della gravità. Senza entrare in particolari tecnici, che hanno il loro posto nelle relazioni scientifiche, redatte dai competenti, mi basti ricordare che le determinazioni gravimetriche sono state applicate allo studio di difficili questioni connesse col problema della formazione dell' Himàlaia e, più generalmente, della distribuzione delle masse terrestri. I risultati di queste osservazioni, messi in relazione colla misura delle deviazioni dalla verticale, sono divenuti fondamento di feconde discussioni. La teoria della isostasia, cioè dell' equilibrio fra le masse eterogenee di diversa densità costituenti la crosta terrestre, e le ipotesi sulla formazione delle catene di montagne, legate agli opposti concetti di elasticità e di rigidezza della crosta terrestre, sono oggi rimesse in questione e ridiscusse con criteri ed elementi nuovi.

È manifesta l' importanza e l' utilità che potevano avere determinazioni di gravità e di deviazioni del filo a piombo eseguite nel cuore dei massicci dell' Himàlaia e del Caracorùm, laddove 1' eccezionale altitudine e le difficoltà pratiche di varia specie avevano impedito fino ad ora l' esecuzione di così delicate misure.

Quanto al magnetismo terrestre, neppur esso era stato oggetto di misure metodiche nella barriera montuosa fra India ed Asia Centrale.

Questa scorsa per le lacune esistenti nella conoscenza della regione che c' inte-

ressa contiene implicitamente il piano delle ricerche che avevo intenzione di proporre. V' è da aggiungere un argomento : la esplorazione della estremità orientale del Caracorùm e dei suoi ghiacciai tuttora ignoti. Ad essi doveva condurci 1' itinerario della progettata spedizione. Con queste brevi premesse, e colla scorta della carta generale annessa a questo volume, è facile rendersi conto degli intendimenti della spedizione e dei concetti coi quali venne disegnato il complesso piano delle ricerche.

Lo straordinario baluardo di monti che va sotto il nome di Himàlaia — « la dimora delle nevi » — si stende per una lunghezza di quasi tremila chilometri a Settentrione della penisola indiana, fortemente inclinato rispetto alla latitudine da Nord-Ovest a Sud-Est. Esso cinge come un colossale bastione di sostegno l' altipiano tibetano, formandone il limite meridionale, ed in corrispondenza dell' angolo Sud-occidentale di questo altipiano, dove sono le province di Cumaòn e Gahrvàl, si sfiocca in un ciuffo di giogaie dirette fra Settentrione ed Occidente, ad incontrare due. altri sistemi di monti decorrenti in direzione opposta, il Caracorùm ed il Cuen Lun Questo intrica-

''      tissimo laberinto di monti, che misura quasi seicento chilometri di lar hezza fra i
piani dell' India e quelli dell' Asia Centrale, è traversato obliquamente Ball' alta valle

dell' Indo, e frastagliato dai corsi dei suoi affluenti, costretti

i   ~   a decorsi irregolarissimi

ed a repentini svolti e bruschi angoli per la disposizione delle catene di monti, dando

1,   luogo al più complicato intreccio fra il disegno idrografico e quello orografico. Sul