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0025 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 25 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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ORIGINE DELLA SPEDIZIONE E SUOI INTENTI   3

fondo delle valli profondamente erose, generalmente anguste rispetto all' altezza delle pareti precipitose dei monti che le rinserrano, sono disseminate le piccole oasi ed i paesetti di due vaste provincie, il Bàltistan ed il Làdak, in un deserto di pietre, rocce ed arene, sterile e brullo oltre ogni immaginazione.

In questa regione doveva svolgersi la più gran parte della spedizione. La serie progettata delle stazioni geofisiche si stendeva invero al di là di essa, fin nei piani del Turchestan Cinese ; ma gli studi geologici e geografici avevano principalmente per oggetto la zona montuosa, cioè il Bàltistan ed il Làdak.

Oltre a ciò, ho detto che la spedizione si proponeva di esplorare la parte ancora ignota nel Caracorùm orientale. Non sto a ripetere qui la storia della esplorazione del Caracorùm e dei suoi ghiacciai, che ho riassunto nella citata Relazione della spedizione del Duca degli Abruzzi nel 1909. In questo stesso anno, il Dott. T. G. Longstaff tentava di scoprire e raggiungere un valico della catena a Oriente del Bàltoro, intravisto già nel 1889 dal Colonnello Sir Francis Younghusband, che era salito verso di esso dalla valle Oprang a Settentrione del Caracorùm. Il Longstaff si trovò traversata la via da un immenso ghiacciaio, che si dimostrò poi come la parte superiore, insospettata fino allora, del ghiacciaio Saicàr o Siàcen, dal quale nasce il fiume Nubra, affluente dello Sciàiok, uno dei più importanti tributari dell' alto Indo. La scoperta di questa grande estensione settentrionale del ghiacciaio Siàcen dimostrò che lo spartiacque del Caracorùm doveva spostarsi di quasi 40 chilometri a Nord della posizione datagli fino allora sulle carte ('). Il ghiacciaio Siàcen venne poi esplorato in ogni sua parte nel 1912 dalla spedizione della Sig.a F. Bullock Workman, di cui faceva parte Grant Peterkin, dell' Ufficio Trigonometrico Indiano, il quale compiva la triangolazione ed il rilevamento dell' intero bacino glaciale (2).

Lo Siàcen era il limite orientale cui era arrivata la esplorazione del Caracorùm prima della presente spedizione. Da esso, fino al valico dal quale prese nome l' intiera catena di monti, per una distanza rettilinea di circa 50 chilometri, la giogaia, le sue valli ed i ghiacciai che ne discendono, erano del tutto inesplorati. In questo tratto del Caracorùm doveva esser compreso il bacino d' origine del fiume Sciàiok. Da molti anni era noto che esso nasce da certi ghiacciai defluenti ad Occidente del passo Caracorùm. Credo che il Cap. H. Strachey sia stato il primo a darne notizia, nel 1853 (3). Undici anni dopo di lui, W. H. Johnson, dell' Ufficio Trigonometrico dell' India, percorse l' alta valle Sciàiok, riportandone gli elementi topografici che servirono poi di base alla rappresentazione di essa nella carta dell' India. Questa fa

(') T. G. LONGSTAFF, Glacier Exploration in the Eastern Karakoram. GEOG. JOUR. Vol. XXXV, giugno 1920, pag. 622.

(') F. BULLOCK WORKMAN e W. HUNTER WORKMAN, Two Summers in the Ice-Wilds of Eastern Karakoram. Londra, 1917.

(3) CAPT. H. STRACHEY, Physical Geography of Western Tibet. JOUR. ROY. GEOG. Soc. Vol. XXIII, 1853. In vari luoghi, a pag. 38, 42, 55, 56 e 57.