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0042 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 42 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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dopo l' altro furono soppressi i peggiori abusi, le estorsioni, abolito il gravoso dastùr, o requisizione forzata di lavoro, che dava luogo a deportazioni in massa dei contadini, spesso nel periodo della semina o del raccolto, per mandarli a costruir strade in lontane provincie e venne radicalmente trasformato il sistema di tasse fondiarie. Colla fiducia di poter godere del frutto del loro lavoro, rinacque nei coltivatori l' attaccamento al suolo e si guarì la piaga dell' emigrazione.

Il lavoro più importante che rimane da compiere è il regolamento del corso del Gelum, per circoscrivere le inondazioni disastrose, che devastano periodicamente il paese, e sono, colle intemperie, la causa principale della perdita dei raccolti e delle carestie. E rimane molto da fare — come del resto in tutto l' Oriente — per prevenire le epidemie, principalissime il colera ed il vaiolo.

L' influenza più grande per accelerare le riforme l' ebbe certamente l' apertura della strada carrozzabile, nel 1890, che rese la provincia accessibile in tutte le stagioni dell' anno, permettendo un controllo statale continuato e diretto.

Permane tuttavia la condizione sfavorevole di un paese con 800.000 abitanti, di cui il 93 per cento sono maomettani, governato da sovrani indù ; e pandit indù sono quasi tutti gli alti ufficiali dello stato ed i funzionari ; anche perché essi sono la sola razza educata ed in grado di esercitare le funzioni di governo. La popolazione è quasi tutta agricola e vive nei paesetti disseminati nel bacino. Vi è una sola vera città, Srinagar, la capitale, con 120.000 abitanti, situata in posizione incantevole, al piede del colle Takt-i-Suliman, sulle rive del Gelum e del Dal. Vi sono accentrate le industrie del paese, la filatura della seta, la tessitura degli scialli, dei tappeti e dei panni, e le arti minori dei cuoi lavorati, delle scolture in legno, dei metalli lavorati a sbalzo, dei ricami, del papier maché laccato alla persiana, lavori tutti che da tempo remotissimo han fatto ai Cashmiri la fama di artieri finissimi e che, colle migliorate condizioni del popolo e le facili comunicazioni, diventeranno una sorgente sempre maggiore di ricchezza, accanto ai prodotti agricoli esportabili, che sono abbondanti e di gran valore (').

L' 8 settembre arrivarono a Srinagar da Dera Dun l' Alessio e l' Abetti, e ci trovammo di nuovo tutti riuniti. V' era molto lavoro da fare, e non ci rimase molto tempo per girovagare fra le moschee ed i templi della città, o nel bazar, o per scorrere in su e in giù, nelle leggere barche scicara, il Gelum sinuoso, la vera via maestra di Srinagar, fiancheggiata dai principali palazzi, come il Canal Grande veneziano, o sul Dal, fra i campi di ninfee in fiori e i caratteristici orti galleggianti, al

quale s' affacciano le ville ed i giardini dei mogóli.

(') Non mi trattengo a descrivere i caratteri fisici ed il paesaggio del Cashmir, perchè 1' ho già fatto altra volta. Chi volesse avere un' idea completa delle condizioni presenti del Cashmir e dei suoi abitanti, dei costumi sociali e religiosi, della vita della popolazione rurale ed urbana, ecc., legga l'ottimo libro di WALTER A. LAWRENCE, The vallea of Kashmir ; Londra, 1895. Per i territori governati dal Maharagia nel loro insieme, v' è l'opera coscienziosa di FR. DREW, The Jummoo and Kashmir Territory, Londra, 1875.

CAPITOLO SECONDO

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