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0049 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 49 (Color Image)

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[Photo] The Sind Valley: The mission's camp near Sonamarg VillageCampo a Sonamarg, Valle Sind.

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doi: 10.20676/00000174
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DA SRINAGAR A SCARDU

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Il 26 salimmo direttamente da Sonamarg allo Zogi La, senza toccare il bangalo di Baltàl ai piedi del colle.

Lo Zogi La arriva appena ai 3450 m. sul mare, modestissima quota in confronto degli altri passi himalaiani, ed è un valico che ha grande importanza storica ed etnografica. Aperto alle carovane per cinque mesi dell' anno, serve da tempo imme-

Campo a Sonamarg, Valle Sind.

morabile per gli scambi di genti e di mercanzie fra il Cashmir (e indirettamente l' India
e l' Afganistan) ed il Tibet e l' Asia Centrale. Nel 1715 vi passò il Desideri, per

paquet de chair dans sa gueule ». E la belva voleva il festino completo, perchè « à côté, béait un caisson de vin complètement effondré » (pag. 49). Un po' più in alto, nel « défilé de Sonamarg », ebbe un' altra avventura consimile cogli orsi. Come Dio volle, attraverso questi terrori, arrivò alla salita dello Zogi La. « Jamais je n' oublierai les tortures qu' il nous fallut éprouver en grimpant presqu' à quatre pattes sur une cime haute trois mille pieds... j' avais le coeur navré en voyant mon pauvre chien Pamir qui, la langue démésurèment tirée, faisait deux ou trois pas en gémissant et tombait à bout de force » (pag. 16-17). Al che c' è solo da notare che le « quatre pattes » su cui 1' autore fece la salita, dovevano essere quelle del cavallo, ch' egli poco prima confessa d' aver comprato per montarlo in viaggio.

Ma tutto questo è un' inezia in confronto del tema fondamentale del suo libro rivelato dal suo titolo : (La Vie Inconnue de Jésus Christ, Parigi, 1900), sul quale ritornerò a proposito del Làdak.

Manco male, il libro, pubblicato dapprima nel 1894, ebbe fortuna; otto edizioni in due anni, ed

una « nouvelle édition revue et augmentée » nel 1900.