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0056 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 56 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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CAPITOLO TERZO

V' è un inusitato movimento di carovane sulla via, di gente che si affretta a uscir dai monti prima che le nevi serrino la porta dello Zogi La fino al maggio. Incontriamo un funzionario proveniente da Carghil colla sua famiglia ; la moglie portata in un palanchino colle tendine rigorosamente chiuse, barcollante in modo inquietante ad ogni inciampare dei portatori sui sassi dello stretto sentiero ; più in là è un lama rosso che ruota assiduamente il cilindretto delle preci, accompagnato da due donne

  • da un servo, tutti a piedi, e gli diamo 1' elemosina rituale. A Carbu, una trentina di chilometri da Dras, troviamo il Cap. Gabriel, Residente inglese nel Làdak, colla sua signora. Egli si reca, come di consueto, a Srinàgar, per passarvi l' inverno. Fui lieto del fortunato incontro, perchè ebbi da lui molte utili informazioni e consigli per il viaggio che dovremo fare in primavera, da Lè al Caracorùm.

Da Carbu arriviamo l' indomani al ponte sospeso che segna la biforcazione della via in due rami : uno che traversa il Dras e conduce a Carghil e a Lé, 1' altro, che prosegue sulla riva sinistra del fiume, diretto all' Indo e a Scardu. Poco più sotto il Dras si getta nel Suru, un fiume molto più grande, alimentato dai vasti ghiacciai della catena Nun-Cun, che traversa tutto il distretto di Purik (').

Fin qui, la via che abbiamo percorsa è quella che fu costruita da Zorawar Singh per i suoi eserciti di conquista, ed è bene tracciata e comoda per uomini e cavalcature. Il Desideri ci dà una immagine di quel che era questo viaggio ai suoi tempi :

  • la più gran parte del cammino è ne' fianchi di altissime e orridissime montagne, ne' quali ordinariamente non trovasi altro spazio, se non quanto cautelatamente possa passare un uomo : e 1' un dopo 1' altro. In alcuni luoghi, essendo il monte sbranato, talora dal carico delle nevi e talora dalla forza delle acque e della pioggia, viene del tutto a mancare il cammino », ecc. (2).

Le due tappe nella stretta valle Suru-Dras, foggiata a V acuto, sono più faticose delle precedenti, perché il sentiero è condotto su e giù per erti contrafforti lambiti al piede dal fiume. La sera del dieci accampiamo sotto gli albicocchi di Olting ("),

(') Non vi è alcun dubbio che il Suru è il fiume principale ed il Dras un suo affluente; onde sotto la confluenza, fiume e valle dovrebbero chiamarsi Suru, od almeno Suru-Dras. Quasi tutti i viaggiatori però conservano alla valle il nome di Dras fino al suo sbocco in quella dell' Indo. T. THOMSON (Western Himalaya and Tibet; Londra, 1852, pag. 237) chiama il Suru Kargyl o Pashkium, dai villaggi pei quali passa; H. STRACHEY (1. c., pag. 38) chiama Purik il Suru-Dras; SVEN HEDIN (1. c., Vol. I, pag. 40) parla della confluenza del Dras col Wakkha, il quale è invece un minore affluente del Suru, poco a monte di Carghil. BELLEW (1. c., pag. 104), dice che il fiume nato dalla confluenza del Suru col Pashkium o Wakhà presso Karghil, si chiama Thangskam.

(2) PUINI, 1. c., pag. 23.

(') La carta dell' Ufficio Trigonometrico (scala 4 miglia : 1 pollice) ha Olthingthang. Così, colle solite varianti dovute alle varie trascrizioni eufoniche, chiamano il luogo i nostri predecessori ; (Il VIGNE, 1. c., pag. 390, scrive « Yul-ding-Thung »). Ma al Dainelli, che, oltre a tutto il resto, compieva una diligente inchiesta intorno alla toponomastica, fu ripetuto dagli abitanti che il luogo si deve chiamare Olting

  • a questo mi attengo, sebbene non dubiti che sia solo un caso della instabilità della nomenclatura locale di cui abbiamo tanti esempi. Thang del resto significa « piano » (Il piano di Olting), o pianoro ; così, nel Làdak, il Basgo Thang, altipiano fra Saspul e Snimu (vedi BELLEW, I. c., pag. 127).

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