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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0065 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 65 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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CAPITOLO QUARTO

UN INVERNO NELLA CAPITALE

DEL BALTISTAN, SCARDU

Gli alloggi ed i laboratorii della spedizione a Scardu — Stazione di Uasul Hadur e stazione di Scardu — Profilo storico del Bàltistan — La roccia e il forte balti di Scardu — Personaggi locali — Celebrazione del Muharram — Festa del Basant Panchmi — Monumenti buddisti — II lago Satpor e le sue chiuse — Oasi di Scìgar — Clima invernale di Scardu — Organizzazione della campagna del 1914.

1 bacino di Scardu è un gran piano 1 alluvionale a 2287 m. sul mare, lungo

g

circa trenta chilometri da Sud-Est a Nord-Ovest, largo da tre ad otto, chiuso tra monti che si alzano repentini, erti e nudi fino ad oltre tremila metri sulla valle, salvo in un punto, verso Nord-Est, dove si apre, ampiissima e piana anch' essa, la valle tributaria dello Scìgar. Il bacino è diviso in due metà disuguali da una strozzatura, determinata da due contrafforti che s' inoltrano in esso. L' uno, meno pronunciato, dai monti meridionali, l' altro, lunga propaggine della catena alla sinistra della valle Scìgar, che forma l' angolo orientale della confluenza dello Scìgar colo' Indo. La estremità di questo sperone è tagliata in due dal corso dell' Indo, cosicchè ne rimane un gran dosso roccioso

isolato sulla riva sinistra dell' Indo, alto 380 m., tagliato a picco verso il fiume, a ridosso del quale è il paese e l' oasi di Scardu.

Il bacino è traversato in tutta la sua lunghezza dal corso sinuoso dell' Indo, che s' è scavato un gran letto, profondo 15-20 m., nel terreno d' alluvione. E già divenuto un fiume imponente, largo più di 150 m., e profondo da 2 a 3, anche nella magra invernale. Sotto alla confluenza dello Scìgar, l' Indo si divide in più rami, e scorre fra isolotti sabbiosi, che ingombrano anche tutta la foce dello Scìgar. L' Indo entra