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0073 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 73 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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UN INVERNO NELLA CAPITALE DEL BALTISTAN, SCARDU   51

ridotto a 27 uomini. Càshcar era loro chiuso, per i cambiamenti politici succeduti alla morte di Said, e ripararono nel Badakshàn, donde Mirza Haidar ritornò nel Cashmir, a scrivervi la sua storia (').

Sembra che il Bàltistan si sia rimesso rapidamente dalle devastazioni compiutevi dalla gente di Cashcaria, perchè poco più di cinquant' anni dopo il re di Scardu Ali Sher Khan, fra il 1590 ed il 1610, conquistava il Làdak e Càpalu, distretto dello Sciàiok. Da quindi innanzi, la storia di Scardu è tutta intrecciata con quella del Làdak, le cui croniche permettono di ricostruirla anch' essa senza troppe lacune. Ahmed Scià,

l' ultimo re, raccontò al Vigne la storia consecutiva dei suoi predecessori, da Ali Sher in poi (r), che è tutta una serie di lotte più o meno fortunate coi capi dei distretti vicini e col Làdak.

Il piccolo regno era ai tempi del Vigne presso al suo tramonto. Con una serie di campagne fra il 1834 ed il 1840, Zorawar Singh, alla testa di un esercito Sikh, aveva compiuto la conquista del Làdak, per conto del suo signore Gulab Singh, quegli stesso che fu poi il primo maharagia del Cashmir, e non gli fu difficile trovare un pretesto per attaccare anche il Bàltistan. L' occasione fu fornita dalla discordia fra Ahmed Scià ed il figlio primogenito Muhammad Scià, escluso dalla successione al trono (3). Zorawar Singh fece sua la causa dell' erede spodestato, e verso la fine del 1840 invase il Bàltistan con un esercito di 15000 uomini, oltre a molti Ladachi. Altri Ladachi, rimasti fedeli al vecchio regime, avevano raggiunto Ahmed Scià. Gli ostacoli dell' Indo inguadabile, coi suoi ponti distrutti, e del clima furono i migliori alleati del re di Scardu, e per poco la spedizione non fini in un disastro. L' inverno sopraggiunto colse l' esercito Sikh sulla riva destra dell' Indo ; e il freddo e la fame non tardarono a renderne la posizione criticissima. Molti perdettero le mani o i piedi per congelazioni. Una colonna di 5000 uomini mandata da Càpalu (Valle Sciàiok) verso Scìgar cadde in una imboscata, e dicesi che ne campassero solo 400. Finalmente, l' esercito riuscì a traversare l' Indo gelato ed a sorprendere e sbaragliare i difensori Balti. Ahmed Scià si rifugiò nella fortezza di Scardu ; ma fu presto costretto alla resa. Naturalmente il figlio Muhammad venne messo sul trono in luogo del padre ; ma l' indipendenza del piccolo paese era finita per sempre. Dovette subire una guarnigione di soldati dogra ed assoggettarsi a pagare un tributo annuo di 7000 rupie. Ahmed Scià col figlio prediletto primogenito fu poi costretto a seguire Zorawar Singh con un contingente di soldati balti nella sua campagna di conquista nel Tibet, finita disastrosamente colla uccisione di Zorawar e la distruzione del suo esercito. Ahmed, fatto prigioniero dai Tibetani col figlio, fini i suoi giorni a Lhasa, trattato umanamente

  1. Vedi BELLEW, 1. c., pag. 95-98, e il suo capitolo in Sir T. D. FORSYTH : Report of a Mission to Yarkund in 1973, Calcutta, Foreign Dept. Press, 1875, pag. 171-173.

  2. Vedi VIGNE, 1. c., Vol. II, pag. 252-254. Vedi anche in CUNNINGHAM, 1. c., a pag. 29-37, le genealogie dei vari distretti del Bàltistan dal secolo XV in poi, secondo le tradizioni locali.

  3. REV. A. H. FRANCKE, nella citata History of Western Tibet, pag. 154.

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