National Institute of Informatics - Digital Silk Road Project
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Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 | |
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1 |
The Scardu Basin: A Buddhist mural on the massive rock near the downstream of the Satpor ValleyGraffiti Buddisti su un Masso roccioso presso lo Sbocco della Valle Satpor nel Bacino di Scardu. |
UN INVERNO NELLA CAPITALE DEL BALTISTAN, SCARDU 65
con un picco acuto, il Pin Tower, a un migliaio di metri sopra il piano, che è uno dei più bei punti di vista di tutto il bacino.
Della valle che sale al Burgi La ho già parlato. Visitammo in seguito anche la valle Satpor, escursione interessante per molti riguardi. Innanzi tutto, all' estremità di uno dei cordoni morenici che si protraggono nel piano dalla apertura della valle, presso la borgata di Olting, è un masso erratico con una superficie piana di circa due metri e mezzo di lato, coperta di grafiti rappresentanti figure buddiste, che, per quanto io sappia, non sono state menzionate nè illustrate prima d' ora. A sinistra v' è
Graffiti Buddisti su un Masso roccioso presso lo Sbocco della Valle Satpor
nel Bacino di Scardu.
un' alta figura in piedi, con in capo una corona mitrata circondata da un' aureola. Accanto ad essa, in alto, sono tre Buddha seduti sui troni di loto, con le mani disposte in diverse attitudini rituali. Sulla stessa linea è un' altra figura più piccola aureolata ; e sotto, in due file, sono delineate dieci figure di Buddha minori o di discepoli.
Proprio all' ingresso della valle Satpor è un secondo masso, più grande, con una faccia piana larga quattro metri per sette di altezza, su cui è scolpito in bassorilievo un Buddha incorniciato da una serie di venti piccoli Buddha nell' attitudine rituale, fra due grandi figure in piedi che tengono quasi tutta l' altezza del masso O.
(1) Questo monumento buddista, segnalato già dal VIGNE (1. c., Vol. II, pag. 261) è minutamente descritto dalla Signorina JANE E. DUNCAN (A summer Ride through Western Tibet, Londra, 1906, pag. 297-303), la quale riferisce anche l' interpretazione delle figure e delle iscrizioni fatta dal Francke,
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