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0093 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 93 (Color Image)

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[Photo] The dike of Lake SatporLe Chiuse del Lago Satpor.

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doi: 10.20676/00000174
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UN INVERNO NELLA CAPITALE DEL BALTISTAN, SCARDU   67

ripidamente. Alle sue estremità, verso la morena, ed a monte, il lago termina con due linee diritte, per modo che ha la forma all' incirca di un rettangolo.

Allo sbocco del lago sono i resti di una antica diga di sbarramento, che deve essere stata un' opera veramente notevole. È formata da un terrapieno alto 5 o 6 metri, con un muro esterno di sostegno costrutto di grosse pietre. Nel centro di

Le Chiuse del Lago Satpor.

esso erano le chiuse, di cui rimane in piedi una buona parte, formate di pietre cementate da un calcestruzzo di polvere di mattone e calce. Le chiuse sono formate da due ordini sovrapposti di aperture rettangolari, intelaiate con listelli di pietre tagliate, che mostrano i solchi dove scorrevano le porte, pure di pietra. Alcune di queste lastre giacciono rovesciate nell' acqua. Alla estremità del terrapieno vi sono altre due porte di cataratte, e narra la Duncan che la più alta di esse, fino ad un trent' anni fa, fosse ornata da sculture buddiste, che furon portate via dai soldati di una guarnigione di Nepalesi, probabilmente buddisti, al termine del loro servizio a Scardu. La Duncan raccolse anche la tradizione che la diga e le chiuse fossero state costruite dall' ultimo ragia buddista di Scardu, ucciso da invasori mongoli. L' opera