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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0153 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 153 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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DA SCARDU A LE   121

immagini mostruose terrificanti, attorniate da una profusione di amminicoli macabri, ossa e crani e pelli umane intrise di sangue, fiamme ardenti, serpenti, esseri con teste di toro, di maiale, di cane o d' aquila ; una dea, Lha-mo, protettrice di Lhasa e dei due Gran Lama ; poi i Deva, figure alate, sorta di genii dell' aria ; i Nagas o genii della terra, rappresentati da serpenti, protetti da Vairapani, dio della folgore e della tempesta, e scongiurati per mezzo del loro nemico Naruda, re degli uccelli. Infine vengono i Lha, o semidei, che sono veramente mortali trasmigrati temporaneamente in uno dei trentadue luoghi di delizie. Vi sono Lha dei monti, dei fiumi, degli alberi, e Lha della casa, o penati, e della famiglia, come i Lari dei Romani. Tuttavia gli dei locali sono meno diversi e vari di quelli dell' India, dove ogni regione, e quasi ogni villaggio, ha un proprio panteon. Il lamaismo è una teocrazia molto più fortemente centralizzata e rigida dell' induismo e si ritrovano dappertutto le stesse divinità e le stesse forme di culto.

Lascio da parte le complicate astruserie teologiche della dottrina, la teoria cosmogonica, i sistemi dei luoghi di delizia e dei luoghi di pena, dove i mortali passano intervalli di milioni d' anni fra i piaceri o le torture, per tornar poi a incarnarsi su questa terra (1).

Tuttavia è da dire che, a malgrado di questa enorme congerie di superstizioni sovrapposte, è tuttora viva buona parte del codice etico del buddismo originale, come l' affratellamento di tutti gli esseri viventi e l' universale pietà e reciproca carità che deriva dalla coscienza del comune inesorabile destino nell' eterno rinnovarsi dei dolori e delle pene dell' esistenza in cicli infiniti di riincarnazioni. Questo fondamento morale ha senza dubbio contribuito a foggiare l' indole degli abitanti, dei quali scriveva già il Roero di Cortanze (°) che « sono forse la razza più dolce e più mansueta, la più ospitale e onesta del mondo » ; ma non si può peraltro disconoscere che pel comune della gente, in tutta la congerie delle dottrine lamaiche, l' elemento superstizioso e magico ha influenza ben più profonda del contenuto filosofico. Ne sono complici naturali i monaci, che vi trovano il loro tornaconto, ed hanno accentrato in sè un potere senza limiti, spirituale e temporale. Tutti gli atti della vita privata e sociale, dalla nascita alla morte dell' individuo, sono regolati da norme religiose e soggetti a riti e materia di oroscopi e necessitano l' intervento del monaco, ad un tempo sacerdote e astrologo. Ogni contingenza ha il suo significato fausto od infausto, e questo si può correggere con opportuni scongiuri od esorcismi. Aggiungi che la possibilità di acquistare merito ed una sicura retribuzione nelle venture incarnazioni frutta al clero generose donazioni ed elemosine.

(I) La già citata Relazione sul Tibet del Padre Ippolito Desideri (vedi PUINI) è ancor oggi una ottima e completa esposizione del sistema teosofico-religioso del lamaismo, in ispecie col commento ed i raffronti bibliografici del PUINI. Tra i moderni vedi soprattutto L. A. WADDELL, The Buddhism of Tibet Or Lamaism, Londra, 1895.

(z) O. ROERO DI CORTANZE, 1. c., Vol. I, pag. 367.

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