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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0166 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 166 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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134   CAPITOLO SESTO

posta ; connessi da un complicato laberinto di anditi, corridoi, scale a piuoli, botole,

  • divisi da angusti viottoli con qualche cortile aperto. Sono casupole di una, due stanze, abitazioni dei singoli monaci, e fanno ressa attorno a qualche edifizio molto più grande : la casa dell' abate, i templi, la sala di riunione e delle conferenze, la biblioteca, il tesoro, oltre a varie cappelle di culto o mortuarie, i magazzini, le cucine, ecc. Queste costruzioni principali sono di solito coperte d' intonaco e imbiancate, e le case dei lama superiori, sopra i muraglioni a scarpa, hanno finestre che aprono su ballatoi e balconate di legno, di dove si gode generalmente una bellissima veduta nella valle sottostante. I templi e gli edifici religiosi sono ornati all' esterno di una larga fascia di color rosso che corre sotto il tetto, e similmente sono segnate le inquadrature delle finestre. Nei cortili, agli angoli dei terrazzi, si ergono lunghe aste, e son tese gale con fiamme e svolazzi di stoffe stampate, e sorgono ciorten di ogni dimensione, fronde di ginepro legate a pannocchia, e i piccoli forni di cui ho detto sopra ; e in ogni angolo e lungo le pareti degli edifici sono incastrati cilindri da preci isolati o in lunghe file. I monasteri sono spesso circondati da mura

  • fortificazioni in stato più o meno avanzato di rovina, le quali, aggiunte ai ruderi di fortezze disseminati in tutto il paese, testimoniano del lungo passato di torbidi guerreschi del paese.

Nell' interno, i templi corrispondono a due tipi di architettura. Nell' uno y' è uno spazio quadrato centrale circoscritto da pilastri di legno che traversano il tetto, per sorreggere un secondo tetto più stretto sopraelevato a pagoda, rimanendo fra i due un intervallo aperto per dove entra la luce, perché non vi sono finestre alle pareti. L' altro tipo è a basilica, con due navate laterali alquanto più basse di quella centrale (`). Nell' uno e nell' altro caso, lungo la parete di fondo, sono allineate le immagini sacre, generalmente statue, talvolta colossali, rappresentanti il Buddha, il Maitreia, Amitabha, Padma Sambhava, Avalokita dalle undici teste e otto braccia, il riformatore Tsong Kapa ecc., generalmente vestiti di ricche ma sudice stoffe, e le divinità terribili, che sono di solito invisibili perche coperte da un fitto velo. Altre volte le statue sono messe in nicchie separate, aperte o chiuse da graticci. Dinanzi ad esse son bassi tavoli di lacca colorata con su i vasi per le offerte, fra cui primeggiano coppe

  • vasi di bronzo o di argento contenenti burro fuso nel quale galleggia un lucignolo acceso, scodelle per le offerte d' acqua, di grani, dei frutti della terra e di fiori, e piccoli coni di farina d' orzo (satu) impastata con burro. Negli spazi fra le colonne di legno pendono numerosi tanca o stendardi, formati da una immagine sacra alluminata su carta o tela cerata, inquadrata in una cornice di seta o di damasco cinese. Le pareti laterali sono anche occupate da minori tabernacoli, o coperte di dipinti murali ; e in quella di destra e frequentemente un casellario contenente la voluminosa raccolta

(') In quello zibaldone di notizie sul Tibet che è l'Alphabetum Tibetanum del frate Agostiniano ANTONIO GIORGI (Propaganda Fide, Roma, 1762), a pag. 407, y' è un ottimo disegno planimetrico del maggior tempio di Lhasa, a tipo di basilica.