国立情報学研究所 - ディジタル・シルクロード・プロジェクト
『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

> > > >
カラー New!IIIFカラー高解像度 白黒高解像度 PDF   日本語 English
0176 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 176 ページ(カラー画像)

New!引用情報

doi: 10.20676/00000174
引用形式選択: Chicago | APA | Harvard | IEEE

OCR読み取り結果

 

144   CAPITOLO SESTO

preci. Le monache o ciumò, a prima vista, non si distinguono quasi nell' abito dai monaci e appaiono anche più sudice.

Gli alti dignitari della chiesa, abati e cusciok, hanno maggior cura della loro persona e degli abiti, e non di rado sono vestiti con vera magnificenza, con tonache di seta damascate, e possiedono una varietà di copricapi guerniti di pelliccia, o fatti di legno laccato, alla cinese, ed hanno nell' aspetto tutta la pompa e la dignità che si confà ad arcivescovi o cardinali. Sono sempre accompagnati da una scorta di monaci, e sono fatti segno alle più grandi dimostrazioni di riverenza da tutto il popolo che si prostra al loro avvicinarsi o si china a baciar loro la falda dell' abito, sollecitandone la benedizione ; tantochè il Desideri ammirato dalla venerazione dimostrata ai religiosi, è condotto ad esclamare ingenuamente : « piacesse a Dio che i cristiani cattolici ne avessero la centesima parte verso i prelati ecclesiastici e religiosi della nostra Santa Chiesa Cattolica ! » (i).

È noto che da molto tempo sono state rilevate le straordinarie rassomiglianze del culto buddista-lamaico con quello cattolico-romano, per lo meno nelle forme esterne della organizzazione e del rito. La gerarchia ecclesiastica, che da un potere centrale spirituale e temporale indiscusso, accentrato nei due Gran Lama colle loro corti e cogli alti dignitari ecclesiastici e civili che ne fan parte, discende agli alti Lama preposti alle diocesi ed ai superiori dei grandi monasteri fino ai priori dei minori cenobii, feudatari di quelli ; tutto il rituale delle cerimonie religiose nei templi,

i paramenti dei monaci ufficianti, i voti ed il celibato ecclesiastico, la mendicità e

l' ascetismo, i libri sacri ed i canoni, le vigilie o digiuni, la regola e disciplina dei conventi, le solenni processioni, la raccolta dell' obolo nelle chiese, i corali recitativi,

l' uso dell' acqua benedetta, dell' incenso, del rosario, l' esorcismo, la benedizione colla imposizione delle mani, una forma di confessione e di battesimo, il padre spirituale per la guida dei laici, le rappresentazioni di angeli alati, il nimbo e l' aureola nelle immagini divine, il paradiso e l' inferno, le preci pei morti e le opere di carità in suffragio delle loro anime, pur tacendo gli altri punti di dottrina e di pratica che paion comuni alle due religioni e sono meno evidenti dei sopradetti, formano certo un insieme che colpisce 1' immaginazione. E si spiega facilmente come, anche prima che si avessero notizie dirette del misterioso Tibet, si fosse diffusa la leggenda di un paese abitato da cristiani che, pur avendo da tempo indeterminato perduto il contatto col resto del mondo, avevano conservato parte delle tradizioni e del culto messianico (z). Questa leggenda anzi spinse le missioni dell' India ad inviare missionari

  1. PUINI, 1. c., pag. 126.

  2. Guglielmo di Rubruck segnalò queste somiglianze del culto fin dal 1253; e Gerolamo Xavier nel 1598, scriveva sgrammaticamente : « Mihi quoque dum in Caximire agebam nunciatum est esse in regno Rebat (Tibet) multos christianos et ecclesias cum sacerdotibus et episcopiis » (vedi nei Commentai] della Cina del P. MATTEO RICCI, Ed. dal P. TACCHI-VENTURI, Macerata, 1911, pag. 528; e Sir HENRY YULE, Cathay and the Way thither, Londra, 1916, Vol. IV, pag. 167).