国立情報学研究所 - ディジタル・シルクロード・プロジェクト
『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

> > > >
カラー New!IIIFカラー高解像度 白黒高解像度 PDF   日本語 English
0192 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 192 ページ(カラー画像)

New!引用情報

doi: 10.20676/00000174
引用形式選択: Chicago | APA | Harvard | IEEE

OCR読み取り結果

 

154   CAPITOLO SESTO

~7

9 marzo per visitare buon numero di paesi e lamasteri della valle dell' Indo, facendo

varie escursioni fuori della via carovaniera.

Io proseguii subito il 28 febbraio, sulla via diretta di Lè. Appena contornato lo sperone su cui è costrutto il gonpa di Lamaiuru, si vede che il vero villaggio coi campi coltivati giace dietro di esso, ai piedi della sua parete orientale. Poco più sotto si traversa un enorme giacimento di argilla, che per buon tratto ricopre con alti strati tutta la valle e appare sullo sfondo di roccie nere come una colata di color paglierinio chiaro. Da esso si discende per ripidi zig-zag entro a gole profondissime, fra pareti a picco di roccie tutte striate da stratificazioni verticali, gialle, brune, verdognole e porporine. Ci si trova in fondo a un baratro, dove non arriva mai raggio di sole, così stretto che per lunghi tratti vi è appena posto pel piccolo torrente che vi scorre, e che ora è tutto coperto di ghiaccio. Fra le alte pareti rintronano moltiplicati dagli echi i fischi e le grida dei conducenti che incitano continuamente le loro bestie. Varie gole secondarie, anch' esse tagliate perpendicolarmente nella roccia, confluiscono colla maggiore. Si esce da questa voragine in un tratto di valle aperta che in breve sbocca nella valle dell' Indo, seguendone la riva sinistra fino al ponte di Calatsè. È un bel ponte sospeso a funi di ferro, gettato attraverso una stretta dell' Indo, che qui è gelato da riva a riva per un buon tratto. Il ponte poggia su una solida testata in pietra da taglio sulla riva sinistra, e dall' altra parte su una roccia a picco sul fiume, mettendo ad una apertura nelle mura di un forte, cosicchè non vi è altra via se non per esso. Subito sopra il punto d' appoggio del ponte odierno, v' è nel muraglione un' altra porta, da cui sporgono tuttora alcuni travicelli, resti di un ponte più antico a cantilever. In questo luogo esistette un posto doganale ed una guardia al ponte fin da tempi antichissimi, quando il Làdak era tutto diviso in piccoli principati e Calatsè era una colonia darda autonoma (L). Ora la custodia del ponte è affidata ad un unico ciochidar, che ci scorta attraverso il forte. Di là di esso e fino a Calatsè il sentiero è costeggiato da una serie di muri mani e da file di ciorten, e sulle roccie della costa sono incisioni di ibex (stambecco himalaiano), guerrieri a cavallo armati d' arco, ciorten, ecc., che datano dal tempo dei Dardi, prima del mille (r).

Calatsè è un paesetto prospero con estesi campi coltivati, giardini e frutteti, e molte case ben costrutte. V' è un ufficio postale e telegrafico, una casa di missionari moravi, dipendente dalla missione che ritroveremo a Lè, qualche gruppo di ciorten, un tempietto lamaico e un buon bcíngalo. Fra le case nuove del villaggio ve ne sono però molte altre abbandonate ed in rovina. Nel Làdak, come nel Bàltistan, non si

(1) II forte odierno fu costrutto dai Dogra, dopo la conquista (BELLEW, 1. c., pag. 122) ; ma vedi FRANCKE (History ecc., pag. 49 e 65) sulle vicende storiche di Calatsè e dei suoi forti e ponti. Anche,

dello stesso, The Dards at Khalatse; Mem. Asiat. Soc., Bengal, Vol. I, 1905-1907, N. 19, e il citato Antiquities, ecc., pag. 194.

(9) FRANCKE, History ecc., pag. 32-33.