National Institute of Informatics - Digital Silk Road Project
Digital Archive of Toyo Bunko Rare Books

> > > >
Color New!IIIF Color HighRes Gray HighRes PDF   Japanese English
0212 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 212 (Color Image)

New!Citation Information

doi: 10.20676/00000174
Citation Format: Chicago | APA | Harvard | IEEE

OCR Text

 

CAPITOLO SESTO

l' elemento comico, per opera di certi clown, che sembrano una copia precisa del personaggio tradizionale che accompagna i giuochi dei saltimbanchi nei nostri circhi.

Tutti coloro che si sono soffermati qualche tempo nel Làdak e han potuto assistere a questo spettacolo ne dànno descrizioni che però differiscono tra loro in molti particolari ('). Intanto esse hanno luogo in almeno due epoche dell' anno, e forse variano colla stagione, nè paiono essere identiche nei diversi monasteri. Quanto alla origine ed al significato simbolico-religioso, manca fino ad ora una spiegazione fondata sui canoni lamaici. I monaci o non sanno, o non vogliono spiegarne l' intima essenza, e generalmente offrono interpretazioni senza alcun costrutto, che sembrano inventate lì per lì per accontentare il curioso. Forse si deve alla mancanza di una descrizione precisa in ogni particolare se non y' è ancora uno studio approfondito di questo interessante rituale che forse condurrebbe a utili raffronti coll' arte drammatica e coreografica collegata ai riti e misteri religiosi degli antichi (2). È una questione che naturalmente qui si può appena accennare.

Lo sperone che forma il fianco orientale della valle Piàng termina l' ultimo tratto di altipiano che abbiamo fin qui percorso, e si spinge fino alla riva dell' Indo, dove il sentiero è costretto a discendere per contornarlo. Qui, su uno spuntone di roccia isolato, che è l' ultima propaggine di questo sperone, è un altro monastero, Spituk, di citi dirò più oltre. Appena oltrepassato, si apre agli occhi un ampiissimo vallone, o piuttosto una insenatura tra i monti dove è Lè, la città capitale del Làdak. Il bacino è un piano di ciottoli e di sabbia nudo, leggermente inclinato, di forma triangolare come un delta, colla base formata dall' Indo, che qui scorre in un vasto letto, diviso in molti rami che cingono isolette sabbiose coperte di cespuglietti e, nell' estate, di alte erbe. Lo sfondo del piano è formato dalla catena Làdak, coperta dal sommo al piede di candidissime nevi, che fin qui ci era stata nascosta dai lunghi e complicati contrafforti che scendon da essa all' Indo. In venti minuti di trotto sulla via perfettamente rettilinea tracciata nella sabbia del piano, si perviene a Lè, situata al vertice del pianoro triangolare, dove convergono le brevi valli della catena principale, a sei chilometri e mezzo dall' Indo.

  1. Vedi, per es., il citato libro del ROERO di CORTANZE, Vol. II, alle pag. 26, 29, 38 ; e quello di Sir MARTIN CONWAY, 1. c., a pag. 645 ; l' opera di HERMANN SCHLAGINTWEIT, Vol. III, pag. 301, e E. F. KNIGHT : Where three Empires meet, Londra, 1905, pag. 206. La descrizione più precisa e partico-

lareggiata della rappresentazione sacra e delle sue varie versioni è data dal WADDELL, nel libro citato, a pag. 515 e segg.

  1. Come, per es., i riti dionisiaci, dove erano attori sacerdoti mascherati rappresentanti Dionisio, Core, Sileni, Ninfe e Pani. GRÜNWEDEL (Mythologie des Buddhismus in Tibet und der Mongolei. Trad. Ivan Goldschmidt, Lipsia, senza data, pag. 168 e segg.) ravvisa nelle maschere le raffigurazioni degli otto dei terribili. Un altro tentativo di interpretazione di L. A. WADDELL si trova negli Atti del X Congresso Int. degli Orientalisti, Ginevra, 1894, sez. V. E vedi anche la descrizione del « Mistero » nel libro di A. LILLIE : India in Primitive Christianity, Londra, 1909, pag. 241 e segg. e 246.

172