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0218 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 218 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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176   CAPITOLO SETTIMO

di castrati grandi straordinariamente e di carni squisite e di lane singolarmente delicate. Si trovano ancora animali del muschio. Cercando ne' luoghi bassi e vicino alle falde de' monti, oppure vicino ai torrenti, ne ricavano, gli abitanti, in piccola copia, dell' oro, non già in pezzi grossi, ma come a maniera d' arena.

  • Il vitto di quelle genti consiste in carne e farina d' orzo arrostito : e la loro bevanda è il Ciang, o sia una certa specie di birra, fatta dal medesimo orzo. I1 loro abito è di panno di lana, e sufficientemente proprio quanto alla figura. Non sono fieri d' indole, ma piuttosto umani, allegri e affabili. La lingua del paese non è molto differente da quella del Terzo Thibet ; e la religione, o la setta e i libri ad essa appartenenti, sono affatto i medesimi.

  • Hanno molti conventi e gran numero di religiosi ; capo de' quali è un Lamà principale, il quale per sostenere quel posto, deve per alcuni anni essere stato a studiare in qualche università del Terzo Thibet : come devono andarvi ancora gli altri religiosi, che desiderano essere promossi a' gradi nel loro stato più ragguardevoli.

  • In questo regno vi sono molti mercanti di Kascimir, che vi restano per il traffico delle lane ; ed è loro permesso d' avere pubbliche moschee, e di esercitare con tutta pubblicità le loro funzioni e cerimonie religiose, vengono di tanto in tanto mercanti di Kotan, a vender cavalli, che sono di molto buona razza, tele bianche e altre cose.

  • Dal Terzo Tibet, per la via del gran deserto, vengono altresì mercanti a portar Cià (Tè) e tabacco della Cina, pezze di sete e altre tele parimente della Cina, e altre diverse mercanzie » (').

Dopo il Desideri, passò quasi un secolo prima che un altro Europeo visitasse Lè, e fu il Moorcroft, spirito avventuroso quant' altri mai, che vi giunse nel settembre del 1820, accompagnato da un giovane compagno, il Trebeck. Vi si soffermò due anni interi, spesi in inutili tentativi per essere autorizzato ad entrare nel Turchestan Orientale, dove intendeva comprar cavalli da rinsanguare le mandrie dell' India (`').

Già durante la permanenza del Moorcroft incombeva sul Làdak la minaccia della invasione dei Sikh dogra. Ma la conquista incominciò solo dodici anni dopo, nel 1834, quando era a Lè il Dott. Henderson, sotto le vesti di un mussulmano : sotterfugio inutile in un paese tollerante e ospitale come il Làdak.

Venne pure a Lè il Vigne, durante uno dei suoi viaggi al Bàltistan, nel 1836, quando il Làdak, perturbato dalla lunga guerra ed occupato dall' esercito invasore, si prestava male ad essere osservato e studiato.

(I) PUINI, 1. c., pag. 30-31.

(Z) Il MOORCROFT, tornato in India dopo la campagna infruttuosa del Làdak, ne ripartì subito e riuscì a raggiungere Bocara attraversando l' Afganistan. Egli viaggiò sempre per vie allora sconosciute agli Europei. Nel ritorno, egli ed i suoi due compagni, fra cui il Trebeck, morirono l' un dopo l' altro, si disse, di febbri. La storia di questi viaggi venne raccolta nei diari e nella corrispondenza del Moor-croft e del Trebeck da Hayman Wilson, nei due volumi già citati.