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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0240 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 240 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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198   CAPITOLO SETTIMO

gran lunga più importanti in tutto il Làdak erano, all' epoca del nostro viaggio, i due cusciok, superiori dei lamasteri di Spituk e di Himis. Della setta gialla il primo, della rossa il secondo ('), vivevano di buonissimo accordo, godendo i frutti di vaste giurisdizioni, comprendenti un buon numero di conventi, coi granai colmi, preziose riserve per gli anni di carestia, quando il grano vien distribuito ai contadini, in prestito, contro un interesse, che nessun giudice, da noi, riconoscerebbe legittimo.

Entrambi questi personaggi ci degnarono di molte gentilezze e cortesie, invitandoci sempre alle feste date in loro onore, e consentirono financo a pranzare con noi, serviti a parte dai loro lama : condiscendenza usata forse per la prima volta ad Europei.

Il cusciok di Spituk proveniva dalla famiglia dei ragia di Zànscar, ed era la diciannovesima incarnazione di Bakula, l' abate fondatore del monastero (s). Monaco dal berretto giallo, tipica figura di prelato, con molta dignità di portamento associata ad un aspetto benigno ed a squisita cortesia di modi, egli corrispondeva perfettamente al nostro tipo di un alto dignitario ecclesiastico. Egli risiedeva di solito a Spituk, il primo lamastero ladaco della « Setta virtuosa » di Tsong Kapa, costrutto sulla spina rocciosa, bagnata al piede dall' Indo, che sorge all' estremità del contrafforte occidentale del vallone di Lè. Dipendono da Spituk il monastero di Lichir, di fondazione molto più antica, ma passato alla setta riformata dopo la venuta nel Làdak della missione di Tsong Kapa, quelli di Rigzon, di cui ho parlato, di Sancar, poco sopra a Lè, e di Ticsè, di cui dirò qui appresso. Ve ne sono altri, governati da altri cusciok, nella valle Nubra. Sono tutti tenuti con molto maggior nettezza e ordine dei monasteri di setta rossa, dai quali, del resto, non differiscono in nessun particolare ; l' arredo sacro dei templi è lo stesso. La riforma di Tsong Kapa non riguardò affatto la dottrina, ma piuttosto la regola e la disciplina monastica.

A Spituk non v' è nulla di speciale da notare, se non forse un dipinto recente nel portico del tempio, raffigurante una grande ruota della vita. Questo è uno dei simboli più importanti del buddismo mahaianico e rappresenta simbolicamente nei vari settori del cerchio, i diversi stadi terrestri ed extra-terrestri dell' esistenza, intendendosi cogli ultimi i paradisi dei Lha ed i luoghi dei tormenti, o inferni, anch' essi intervalli, sien pure millenari, fra cicli di incarnazioni su questa terra. Il cerchio esterno della ruota contiene dodici simboli rappresentanti i sensi e le delu-

(I) I monaci rossi del Làdak sembrano essere una sotto-divisione (Dugpa) della setta Sakia, derivante a sua volta dalla scuola di Atisa, un riformatore che_visse quattro secoli prima di Tsong Kapa. (Vedi Sir Caries Eliot, Hinduism aud Buddhism, Londra 1921, Vol. III, p. 398-399). Nel Làdak la setta rossa e la gialla hanno sempre vissuto in buona armonia, mentre nel Tibet la riforma di Tsong Kapa, diede luogo a lotte sanguinose fra la setta nuova e la vecchia, durate fino al secolo XVII, quando intervennero i Mongoli e stabilirono definitivamente la preponderanza della setta gialla, investendo la suprema autorità politica e spirituale nel Dalai Lama.

(2) Cusciok Bakula morì nel 1919, avendo assicurata la successione col riincarnarsi in un bimbo ladaco.