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0245 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 245 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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LE   203

innanzi nella notte si sente dovunque il suono dei tamburi e delle musiche ed il   !

vocio allegro della gente che consuma in gran copia il ciang tratto dall' orzo fer-

mentato, bevanda inebriante forse più che la nostra birra. Il thé, ora di uso univer-   l

sale, preparato col metodo tibetano (') con burro e satú (farina di orzo arrostito),   I ,
è piuttosto un alimento che una bevanda. Tutte le classi di cittadini sembrano prender parte alla universale allegria. Ho in mente una graziosissima festa all' aperto

di bambini di ogni età, dai quattro ai tredici anni, dove m' imbattei per caso. Una   t~

bella tenda era rizzata sotto unpP   alberi, o d' lbi con tappeti in terra e tavolini

g   ,   PP
tibetani per il thé, i dolci e la frutta secca. Nel campo dinanzi alla tenda era il

mucchio conico di terra col bersaglio pel tiro coli' arco e tre piccoli ballerini coi costumi e le vestaglie cinesi : insomma, era un' esatta riproduzione dei giuochi

degli adulti. I bambini erano soli, senz' alcun guardiano, e si divertivano un mondo.   t

Mi accolsero coi modi perfetti, invitandomi sotto la tenda, e offrendomi il thé e di   `l

tirare coil' arco e vollero ripetere un ballo per me. Non s' incontra mai per le vie

  • nel bazar un bimbo od un ragazzo che faccia un atto sgarbato o villano, anzi, che non saluti col « giù-giù » di cortesia. Non v' è paese che si presti con più buona grazia del Làdak alla curiosità sovente indiscreta del viaggiatore. Hanno una gentilezza innata che non si ritrova in nessun altro luogo, così universale, senz' ombra di sospetto o di ostilità per il forestiero. Delle diverse razze e tipi antropologici che abitano il Làdak non voglio parlare, rimandando ai volumi di antropologia e di antropogeografia del Biasutti e del Dai-nelli, che faranno parte della Serie II delle Relazioni Scientifiche. Mi limito a men-

zionare una categoria di abitanti che è il prodotto delle particolari condizioni   .,

geografiche ed economiche del Làdak. Sono gli incroci nati dai mercanti cashmiri e   '+

turchestani colle donne ladache. Formano una classe a sè, e si chiamano Argon (2).   ;

Il nome è comune al Turchestan orientale, dove si applicca agli incroci fra Cinesi   `, {

  • Turchi,   parlava di una classe di gente

chl ed è antichissimo, poichè già Marco Polo para   g
detta Argon nell' angolo sud-est della Mongolia, proveniente da due stipiti, buddista

  • maomettano (3).

(1) Al tempo del Cunningham (verso il 1850) cominciava appena a diffondersene l' uso (1. c., pag. 305). La preparazione è piuttosto complicata. I ramoscelli di thé colle foglie vengono bolliti a lungo nell'acqua, l' infuso si cola in lunghi cilindri di legno ove viene abburrattato con l' aggiunta di sale, di burro, di un po' di farina satd e di un sale di soda che precipita il tannino e la sostanza colorante, e quindi si versa in grandi teiere dove vien tenuto caldo sopra le braci di uno scaldino. La bevanda ha colore cioccolatte chiaro, e gusto non spiacevole. Viene versata nella tazzina che ogni Tibetano e Ladaco ha sempre con sè, e ne sorbiscono circa metà, nel resto impastano colle dita pizzichi di farina said, formandone dei boli che inghiottiscono. Una descrizione minuta della preparazione del ciang e del thé tibetano trovasi nella Relazione del Desideri (PUINI, 1. c., pag. 117 e segg.).

  1. Vedi il CUNNINGHAM, 1. c., pag. 208, ed il DREW, 1. c., pagina 244.

  2. Vedi nel Polo di YULE, II ediz., Vol. I, pag. 275.