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0246 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 246 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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204   CAPITOLO SETTIMO

Corrispondentemente alle varie razze e tipi, vi sono a Lè genti di diverse religioni ; i mussulmani sunniti e sciti vi hanno tre moschee ; gli indù un piccolo tempio, ai quali è da aggiungere la chiesetta evangelica della Missione ; e tutti vivono in buona armonia, grazie alla larga tolleranza dei Ladachi lamaisti, completamente privi di spirito settario. I1 che è tanto più rimarchevole tra gente così universalmente devota e piena di fervore religioso.

Sebbene Lè, capitale politica e centro commerciale, abbia scarso interesse religioso e non sia méta di pellegrinaggi, vi si può tuttavia assistere di quando in quando a manifestazioni collettive di devozione. Vidi un giorno nel bazar un gruppo di gente che si recavano a fare il giro del Namghial Tsemo, l' altura coronata da templi che è dietro la città, e compievano l' intero percorso misurando la terra col proprio corpo (coram). L' esercizio di devozione si fa a questo modo : il pellegrino, diritto in piedi, porta le mani alla fronte, s' inginocchia, poi giace prostrato in terra stendendo le braccia in avanti quanto può oltre il capo e fa un segno con un dito nella polvere. Si rimette in piedi al segno, pronto per un' altra prostrazione, e così via. A percorrer chilometri a questo modo, se n' esce col viso tumefatto, gli occhi gonfi pieni di polvere e di lacrime, le mani scorticate a sangue (').

I1 13 aprile assistemmo anche ad una importante cerimonia religiosa ufficiale, la distruzione del torma, alla quale era preceduta la lettura del cangiur nei templi di Lè, che occupa molti monaci per parecchi giorni. Il forma è un fantoccio di stracci ed un altro fastello di stecchi rivestiti di burro con avvolto intorno un intestino di pecora. Su di essi si concentrano le malattie, i peccati, i malanni d' ogni specie dovuti alle influenze maligne, cui si ripara colla distruzione di questi simboli. Gli infausti oggetti vengono portati in processione con gran pompa dai monaci dei lamasteri di Piàng e di Ticsè, vestiti con paramenti solenni, seguiti dalla musica sacra. Dopo aver sostato alquanto dinanzi al tesil a pregare per la prosperità del maharagia, la processione esce dalla città avviandosi ad una spianata vicina, dove sono disposte le tende per le autorità, i cusciok, il re ed il principe. È anche intervenuta la guarnigione armata, una ventina di soldati, con due cannoncini per le salve d' onore. I soldati, cui si unisce qualsiasi cittadino che abbia un' arma da fuoco, sparano coi fucili contro un corno pieno di sangue (offerta alle divinità tan-triche) appeso ad una funicella tesa fra due aste, e contro il forma, che alla fine si finisce di demolire a sciabolate. Un tempo il torma si soleva bruciare, e sembra che sia stato l' inglese Johnson, già wazir-i-wazarat del Làdak, ad introdurre l' uso di distruggerlo colle armi da fuoco (e).

(I) SVEN HEDIN, (1. c., Vol. I, pag. 357 e Vol. II, pag. 199) descrive il coram nel Tibet, dove i pellegrini fanno lunghi viaggi a questo modo, proteggendo le mani con guanti di legno. Vedi anche il YULE in Cathay, ecc., Vol. II, pag. 143.

(2) II GIORGI dà una particolareggiata descrizione di questa cerimonia come viene eseguita a Lhasa e della solenne processione di lama e monaci i quali « bini procedunt pulsantes tympana, instantes buccinas, himnosque canenses » (vedi 1. c., pag. 212, dove è anche una bella tavola illustrativa della processione).