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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0270 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 270 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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228   CAPITOLO SETTIMO

Nel più grande dei templi è ancora da notare un ciorten alto circa sei metri interamente rivestito di spesse lastre d' argento con ornati a bassorilievo di bronzo e pietre incastonate. Nella cupola del ciorten è un tabernacoletto riccamente ornamentato e incrostato di gioie.

Uno dei templi, forse il più antico, è completamente buio, e, come altri consimili che abbiamo già incontrati, (Namghial Tsemo, Ticsè) ha le pareti tutte affrescate. I dipinti rappresentano vite di santi e varie divinità, delle quali ci fu data l' interpretazione ; ma mi dilungherei troppo a volerle descrivere singolarmente. Molte delle suppellettili religiose : tancci, vasi per l' acqua santa, coppe delle offerte, strumenti musicali, sono veramente oggetti preziosi, lavorati con molta arte.

L' aula di ricevimento è forse la più bella sala del convento. Le pareti dalla metà in su sono coperte di legni riccamente scolpiti e laccati a colori, con tante nicchie contenenti le statuette di varie genealogie di Buddha. Sulle colonne di legno che reggono il soffitto sono intagliati in basso rilievo e coloriti a lacca draghi alla cinese.

Nella tesoreria sono conservati gli oggetti pel rito delle funzioni solenni, delle processioni e le suppellettili per le rappresentazioni sacre, gran copia di costumi d' ogni sorta, con ricche stoffe e broccati, e di maschere, e tanti vari e disparati arnesi come ne conterrebbe il magazzino di un grande teatro d' opera lirica.

Vi sono inoltre due biblioteche, una per lo stangiur, 1' altra per il cangiur (1). Il monastero è guardato da grossi cani mastini, incatenati nei cortili, che accolgono i visitatori con furiosi latrati.

Una bella strada fatta costruire dal cusciok risale la valle sopra Himis, poi si inerpica fra le roccie e conduce, dopo un percorso di circa tre chilometri, ad un luogo selvaggio dove è il romitaggio in cui egli trascorse dodici anni di stretta clausura in solitaria meditazione.

Prima di lasciare Himis mette conto di spender qualche parola intorno alla pretesa scoperta fattavi dal Russo Nicholas Notovich, del quale ho fatto cenno innanzi (e). Egli andò nel Làdak nel 1887. Racconta che un monaco del gonpa di Mulbek gli fece la prima rivelazione della esistenza a Lhasa e nei principali lamasteri di manoscritti provenienti dall' India e dal Nepal, riferentisi al profeta Issa (Gesù), considerato come una incarnazione di Buddha. Recatosi a Himis per assistere alla rappresentazione dei misteri, l' abate del convento, « un lama venerabile i cui occhi risplendevano d' intelletto », dopo una lunga esposizione teosofico-buddista comparata, nella

(1) Nel primo dei volumi del cangiur, sul foglio di frontespizio, a guisa di ornamento e di cornice al testo, è stata incollata una carta a fiorami d' oro, che porta in margine questa iscrizione : « Cum . privilegio . sac : Caes : Mat : Georg : Christoph : Stov . exc : Aug : Vin : » , intorno alla cui provenienza non potemmo avere alcuna spiegazione. (Cum privilegio Sacrae Cesareae Majestatis Georgius Christophorus Stov excudit Augustae Vindelicorum ; cioè nella moderna Augsburg). Secondo il cusciok, questa copia del cangiur datava da circa 186 anni.

e) N. NOTOVICH, La vie Inconnue de fésus-Christ. Vedi cap. III, pag. 26.