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0283 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 283 (Color Image)

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[Photo] A kiang from the Ladak region and TibetIl Kiang del Làdak e del Tibet.

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doi: 10.20676/00000174
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LE

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nuto perfettamente mansueto, e seguiva ovunque il suo padrone come un cane, fin dentro la casa, e volentieri giuocava con lui rincorrendolo nel campo con movenze agili e graziose. Il kiang è coperto di lungo pelo morbido, di color fulvo, che digrada sui fianchi schiarendosi fino al candido pelo dell' addome e del petto. Sul dorso è una linea centrale nera. La testa col muso vellutato, le narici aperte mobi-

lissime, e i grandi occhi ovali, le orecchie, la coda col fiocco di pelo sono tipicamente asinine (').

it.

(') Marco Polo parla di asini selvatici nel Turchestan e in Mongoglia (YULE, II ediz., Vol I, pag. 90 e 226). Lo Yule nota che entrambi corrispondono all' Asinus Hemionus di Gray, e che sono identici, o molto affini, al kiang del Làdak. Il MOORCROFT (1. c., Vol. I, pag. 443) dà un' ottima descrizione di quest' ultimo. Il CUNNINGHAM (1. c., pag. 196) lo crede un cavallo, e dice che nitrisce allo stesso modo ; invece al Trebeck, compagno del Moorcroft, il verso del kiang sembrò un raglio d' asino. L' esemplare del Peter, forse perchè giovane, non ci fece mai sentire la sua voce.

Il Kiang del Làdak e del Tibet.