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0296 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 296 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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252   CAPITOLO OTTAVO

Bisogna però tener nota che anche i Purighi parlano tibetano, per cui nettamente distinguibili sono soltanto, per la lingua, dai Brokpà e dai Dardi dell' Indo. Abbastanza lo sono, — per l' insieme dei loro costumi, — dai Baltì, con i quali i contatti non appaiono veramente immediati. Ma una netta distinzione appare difficile dai Ladachi, la cui differenza più appariscente è quella della religione, perchè i Purighi sono musulmani. Distinzione difficile, perchè l' islamismo qui fa continui progressi : qui, dove il limite verso il lamaismo non è segnato, come nella valle Sciàiok, da una regione completamente disabitata, ma attraversa una zona di densa e non discontinua popolazione. Quindi talora sono musulmani alcuni villaggi che fino ad una generazione fa erano buddisti.

Ho raccolto elementi abbastanza precisi sopra questa zona di transizione dall' islamismo al lamaismo ; se simili osservazioni avessero fatto anche i viaggiatori precedenti, adesso si potrebbe avere una esatta idea della rapidità con la quale procede il proselitismo musulmano. Ed i suoi progressi impediscono, comunque, di stabilire come limite fra la gente puriga e la gente ladaca quello che è oggi segnato dalle due religioni. Si può intanto affermare, quasi senza tema di errore, che i Ladachi sono tutti buddisti, ma buddisti ve n' è anche tra i Purighi della zona di transizione. Ebbene, dalle mie inchieste mi è parso di poter dedurre che gli stessi indigeni sanno distinguere gli uni e gli altri, dai veri Purighi che sono musulmani ormai da secoli. Ma tutto ciò ho voluto indicare, a dimostrare quale cautela bisogna porre in tutte le ricerche che si riferiscono anche alle popolazioni, e come bisogni accettare, quindi, con beneficio di inventario le affermazioni dei vecchi viaggiatori : se relative a zone di passaggio tra una gente e l'altra, credo sieno quasi sempre errate ; e gli errori dei più vecchi si sono spesso sistematicamente tramandati fino agli autori più recenti.

La zona di transizione, — se ë abbastanza netta nel Suru superiore perchè, come quella che corrisponde a regione d' alta montagna, ha popolazione ormai molto rada, — presenta tutte le incertezze, alle quali ho accennato, nella valle Vuaccà, affluente di destra la quale confluisce nel Suru proprio a Càrghil, e nella valle di Ciktàn : cioè nelle due parzialmente percorse dalla carovaniera tra Càrghil e Lamaiuru in direzione di Le. Di qui sono passati tutti i viaggiatori, e tutti, — si può dire, — hanno indicato la presenza dei primi monasteri buddisti a Sciargòl ed a Mulbà, senza però che la loro attenzione sia stata attratta dall' interessante fenomeno dell' intima commistione delle due fedi religiose negli stessi villaggi : qualche volta nella stessa famiglia.

Il recente passaggio dal lamaismo all' islamismo spesso si riconosce dagli stessi costumi esteriori : in gente cioè che, per esempio, ha abbandonato il « codino » dei Ladachi ma non ancora adottato l' acconciatura dei capelli dei Purighi, e che dei primi conserva ancora le parti essenziali dell'abbigliamento, al quale però si aggiunge quasi timidamenle qualche elemento di quello purigo.

Ma nelle mie escursioni ho avuto modo di osservare, sempre a questo proposito, un fatto assai più importante, perchè rappresenta, nei nuovi convertiti all' islamismo, una sopravivenza non di semplici usi esteriori ma delle antiche credenze.