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0300 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 300 (Color Image)

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doi: 10.20676/00000174
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256   CAPITOLO OTTAVO

rivolte le loro preghiere : allo « spirito » mi disse uno. Ad ogni modo è evidente la sopravivenza di un qualche cosa, di un qualche rito, che apparteneva alla primitiva

fede religiosa, ora abbandonata.

Per quanto, dunque, dalle mie inchieste io abbia potuto distinguere Ladachi e Purighi indipendentemente dalla fede seguita, ma in base alle informazioni ricevute ed anche alle osservazioni mie, pure cercai di evitare la zona di transizione per le misure antropometriche che andavo facendo, e delle quali una serie di 50 intendevo riportare anche per i Purighi. Questi, più tipici sono certamente nel bacino del Suru, ed a Càrghil quindi intensificai le misure. I resultati, per quanto la elaborazione degli elementi da me raccolti non sia ancora compiuta, si sono mostrati molto interessanti.

I Purighi infatti non costituiscono una distinzione artificiale fondata solo sul fatto ch'essi abitano una piccola regione topograficamente ben definita ; nè sono soltanto riconoscibili, dalle altre genti vicine, per gli usi, specialmente per quelli dell'abbigliamento, che sono ad essi particolari. La serie di misure che ne ho preso ha dimostrato ch'essi rappresentano veramente un piccolo gruppo di popolazione con caratteri speciali : i quali, anzi, farebbero supporre che qui, nel Purìg, si sia conservato, con minori modificazioni somatiche, il tipo di più antico insediamento e che si può quindi considerare come originario, — rispetto a tutti gli altri, — della regione : quello al quale il Biasutti, che ha elaborato e criticato le mie misure, avrebbe riserbato il nome di « himalajano ». Ebbene, può essere interessante constatare come questo riconoscimento, basato su caratteri somatici differenziali che evidentemente sfuggono alla osservazione non strumentale, sia in fin dei conti la conferma scientifica di quello che io stesso, — non particolarmente preparato alle indagini antropologiche, — avevo creduto di intravedere, in base alla semplice osservazione dei caratteri fisionomici ed alla critica delle poche tradizioni indigene che ho potuto raccogliere. Ciò mostra come osservazione e critica sieno la base di ogni ricerca, e sieno lo strumento del quale si deve cercare di rendersi padrone per applicarlo non ai soli ordini di studi che sono campo della propria attività. Avevo infatti raggiunta la persuasione che, — indipendentemente dagli spostamenti di popolazione indicati dai Brokpà e dai Dardi del-

Indo, — due fenomeni simili fossero avvenuti nella regione : uno, più vasto, dallo Occidente, ed uno, meno intenso, dall' Oriente. I quali devono aver attenuato le loro influenze via via che si allontanavano dalla zona di origine : la somma delle loro influenze deve quindi essere stata minima intorno alla parte mediana della regione, dove dunque si devono essere meglio conservati i caratteri etnici della popolazione preesistente. E questa parte mediana della intera regione è, appunto, il Purìg.

Ma di fenomeni migratorî antichi e veramente importanti le genti del posto non hanno tradizione o coscienza. Tradizioni vi sono, veramente, di gente venuta di lontano, e precisamente dal corso inferiore, ma sempre inframontano, dell' Indo : si tratta