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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0310 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 310 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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266   CAPITOLO OTTAVO

iniziando : villaggi e culture, inchiesta toponomastica, vita sociale, tipi di case, mi-

sure antropologiche.

Qui eravamo oramai decisamente in pieno Ladàk. La zona di transizione era sorpassata : religione solo la buddista lamaica, costumi prettamente tibetani. Le case erano ancora del tipo baltì (veramente si dovrebbe più propriamente dire l'inverso) cioè con i due quartieri, 1' invernale e l' estivo ; ma di più solida costruzione, e di una architettura meno primitiva, con elementi caratteristici di valore, oltre che pratico, anche ornamentale, come balconi sporgenti e terrazze terminali. Anche l' ornamentazione interna spesso ricercata e curata, in specie nelle cappelle private, che sovente sono piccoli tesori di arte per gli innumerevoli oggetti esterni del culto ch' esse contengono.

Anche i costumi della gente, degli uomini e delle donne, sono cambiati ; e se vien fatto di riconoscervi alcuni elementi a comune con i Dardi dell' Indo (elementi presi, e non dati, da questi) ed un passaggio graduale con quelli dei Purighi, una netta differenza è con quelli, ben semplici, dei Baltì e dei Brokpà. Qui, anche nel costume, - come nelle case, - vi è una ricerca di adornamenti e di colori, che con trasta con la nudità del paesaggio ma che risponde perfettamente all' indole artistica della popolazione.

Ma fuori della vita attuale di questa gente, i resti della vita passata debbono, in questa zona tra Calatzè e Spìtuk, attrarre 1' attenzione del viaggiatore. Non dico del forte, che sorge sull' Indo quasi di fronte allo sbocco della valle di Lamajuru : come quello di Dras, e l' altro al piede della roccia di Scardu, e quello di Càrghil, e quello di Le, - appartiene già, si può dire, alla storia attuale, perche costruito dai conquistatori dogra meno di un secolo fa.

Ma presso a Calatzè, sopra una gran roccia isolata presso al fiume, sono i resti diroccati di un castelletto assai più antico, di quando la regione era divisa, come il Purìg, in piccole signorie locali di principotti venuti dalla lontana zona di Ghilghìt. E d' altra parte i fianchi montuosi che si alzano dietro il villaggio di Timisgàn, mostrano tutto un complesso sistema di mura e di torri di opere avanzate : resti di un periodo più recente, che si collegano alla storia delle dinastie ladache. E resti simili sono anche a Basgo ed altrove.

Ma di mezzo alle rovine di questi castelli, - vere città fortificate, - sorgono adesso templi e monasteri ; ed altri sono in valli nascoste o su pendii dirupati : Timisgàn, Rigzòn, Alci, Basgo, Lichìr, Piàng, Spìtuk, - per citare i più noti in questo tratto di valle ; e tutti meravigliosi per la positura, per le costruzioni, per i sacri tesori conservati nelle cento e cento cappelle. Tutti li ho visitati nella mia escursione : dai più antichi, come Alci, ai più moderni, come Rigzòn, - dei lama rossi o della setta gialla, riformata. Ed in alcuni ho assistito a feste meravigliose, nelle quali il simbolo religioso è accompagnato e descritto da cerimonie e da danze, che solo osservatori superficiali hanno creduto di riconoscere come « danze di diavoli ».