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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0334 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 334 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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290   CAPITOLO NONO

però, continuava lungo la valle, e continuava, come sempre, il mio lavoro. Sboccai, finalmente e di nuovo, lungo l' Indo.

Una tappa e mezzo mi avrebbe portato a Le ; ma il mio programma non era ancora esaurito. Cercai un guado, e passai l' Indo ; e poi su per una valletta laterale, stretta, tortuosa, raggiunsi il gompa di Hìmis. È il maggiore e il più ricco di tutta la regione, ed è forse quello del quale più si parla nei resoconti di viaggio nel Ladàk. Anche per questo è superfluo che ne parli io ; solo dirò che se il monastero di Hìmis è il solo che conservi ancora, — dopo le razzie dei conquistatori dogra, — un suo tesoro, di ori e di argenti e di pietre preziose, e se è il più vasto per numero ed ampiezza di templi, non è però il più pittoresco per la positura. Per questo quasi tutti gli altri, — Lamajuru, Rigzòn, Lichìr, Piàng, Spìtuk, Tikzè, Cimre, Staknà, e cito solo i principali che ho visitato, — lo superano di gran lunga. Ma comunque non si può venire nel Ladàk, senza includere anche una breve gita a Hìmis.

Vi pernottai, e poi mi posi subito di nuovo in cammino, tanto più che era assente il « superiore », con il quale già dalla mia permanenza a Le avevo intavolato certe speciali... trattative, che avevano una mira speciale : quella cioè di entrare in possesso di una bella antica teiera di ottone, rabescata di argenti ed ori. E mi avviai finalmente verso Le ; ma non senza fermarmi lungo il cammino a visitare il gompa di Staknà, dominatore della gran valle da una roccia che sorge isolata dal piano alluvionale. Pernottai a Sciusciòt, l' interessante centro di « colonizzazione » agricola baltì : poi, — quasi che il ritorno mi dolesse e cercassi di ritardarlo sempre più, — feci una deviazione verso l' oasi di Stok, nella quale si residua oggi il dominio territoriale dell' antica dinastia dei re ladachi.

Grande e bel palazzo, quello del ghialpo, — il re, — a Stok : tipico nella sua architettura prettamente tibetana, che lo fa parere un gemello, forse un po' più piccolo, del vecchio palazzo reale dominante l' abitato di Le. E vi era festa : già, nel Ladàk si è sempre in festa, da per tutto. Vi era il re spodestato, col figlio, e vi era il cusciòk di Hìmis, ed anche quello di Spìtuk, cusciòk Bacula : gran signore nel-

animo e nel tratto, e mio grande amico. E una folla di lama, di servi, di zemindàr, — gli agricoltori, — tra i quali i grandi crateri di ciàng, la birra paesana, rapidamente si vuotavano.

Feci ritorno a Le con il cusciòk di Hìmis, in una cavalcata di lama e dignitari del suo seguito, che aveva qualcosa di profondamente fantastico.

Tornai alla base primaverile della spedizione ben soddisfatto di questa lunga gita ai confini del territorio di Lasa, che mi aveva portato alla presenza di tanti e e così interessanti problemi geologici e morfologici ed a contatto di popolazioni per me nuove. Avevo bisogno di un periodo di raccoglimento per riordinare appunti e