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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0383 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 383 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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L' ALTIPIANO DEPSANG

dai quarti di dietro, e forse viene tolto ancora un pezzo di pelle dai fianchi da servire dopo seccata come cuoio per rammendare le calzature. Nel viaggio attraverso il Caracorùm c' imbattemmo più volte in cadaveri di animali uccisi così barbaramente e ancora sanguinanti per le ampie ferite al collo e sul groppone.

Le carovane che traversano il Dèpsang passano presso di noi senza fermarsi, con uno sguardo stupito all' inusitato spettacolo del grande accampamento, scambiando

tutt' al più qualche parola coi nostri uomini, e presto si affievolisce nella lontananza il tintinnare cadenzato dei sonagli che marca il passo paziente degli animali. La visione fugace mette un po' di vita per un attimo nella indicibile desolazione del luogo. Poi il vasto piano, colla via carovaniera segnata dalle file di ossami che le si stendono ai lati, riprende l' aspetto d' un paesaggio di morte, dove non regnano che il gelo ed il vento.

Per quel che riguarda il clima dell' altipiano, è da notare la regolare periodicità

del vento che soffia di regola da Oriente, leggero al mattino ; poi si fa man mano più forte ed anche violento, girando gradatamemente a Mezzogiorno e a Ponente; si calma verso il tramonto, e nessun soffio d' aria turba il silenzio profondo della notte, così assoluto, che talvolta dà come un senso opprimente di angoscia (1).

Questo ritmo dei venti però non conduce ad una neppur relativa costanza del

tempo ; chè anzi, in questo estate del 1914, dal giugno all' agosto, sull' altipiano e nelle regioni circostanti, avemmo un clima dei più vari e dei più capricciosi. Nel giugno vi fu presso a poco un ugual numero di giornate belle e di cattivo tempo ; nel luglio e nell' agosto predominarono di gran lunga le seconde. A voler descrivere il tempo di certi giorni c' è da esaurire tutta la nomenclatura delle intemperie. Dalla mattina alla sera era un succedersi continuo di cambiamenti, così repentini, da non dar modo d' accorgersi da quale quadrante venisse il buono o il cattivo. Dopo un levar di sole radioso, accadeva che il cielo perfettamente sereno si coprisse improvvisamente di pesanti nuvole, con una fitta nevicata e aria immobile, interrotta dopo

u   poche ore da una breve tempesta di vento con gragnuola ; poi tornava il sereno.

i   Seguiva un pomeriggio di cielo fosco, carico di nuvolaglia, ed il giorno finiva con

t:   un vespro idealmente bello, di solito con tutto l' occàso purissimo, come rischiarato

dal candore delle nevi e dei ghiacci delle catene Occidentali, mentre sui monti nudi verso Oriente posavano tutt' ora immobili neri lembi procellosi, giallo fumosi ai bordi, con qualche riflesso rosso di fuoco, e nel cielo sopra il piano navigavano altissimi leggeri cirri sfilacciati dal vento, appena rosati dal tramonto (2).

  1. Questa regolare periodicità dei venti sugli altipiani fu notata prima d' ora, fra gli altri, da H.

e da R. STRACHEY (ai luoghi citati, pag. 65 e pag. 57).

  1. H. STRACHEY, 1. c., pag. 65, dice che sugli altipiani sono frequenti le nubi d' inverno ; rari i cumuli nell' estate, i nembi quasi sconosciuti. Ho notato invece frequentemente al Dèpsang nembi, cumuli e cirri sovrapposti, ed anche cumulo-strati bassi sul pianoro. Per la classificazione delle nubi nelle zone

delle grandi altitudini terrestri, vedi anche il mio « Karakoram », a pag. 347.

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