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0445 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 445 (Color Image)

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[Photo] The frozen Caracash RiverIl Caracàsh gelato.

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doi: 10.20676/00000174
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ATTORNO AL CARACORUM   373

Facemmo due campi nella valle del Cip-ciàk. È una valle ampia, alluvionata, dal fondo dolcemente inclinato, limitata da mediocri creste rocciose, che solo eccezionalmente portano qualche ghiacciaietto. La impressione che si riceve, — quando si astragga da ogni nostra conoscenza, — si è quella di essere in un paesaggio di colline : colline non dolci, anzi un po' aspre nelle forme, ma colline comunque. E siamo sempre fra i 5000 e i 5500 metri. E che queste valli non sono che ampie doccie

incise nell' altipiano : la uniformità primitiva di questo non ha avuto che un semplice inizio di incisione e di scultura. E valli strane, poi, esse sono. Dopo il secondo campo lungo il Cip-ciàk, — le cui acque non affiorano quasi mai, ma scorrono dentro le ampie alluvioni del fondo, — abbiamo proseguito il cammino verso Oriente, guidati sempre dalla stessa doccia valliva. Ma ad un certo momento si è visto l' acqua affiorare di tra i ciottoli delle alluvioni, e scorrere non più in senso opposto a quello del nostro cammino ma nella nostra stessa direzione. Avevamo dunque superato lo spartiacque, eravamo passati da un bacino idrografico ad un altro senza nemmeno accorgercene. E questo è il carattere, si può dire, delle valli principali di questi altipiani tibetani : che non hanno la loro origine in una cresta montuosa, in una sella, in un valico roccioso, ma in un piano alluvionale. E tanto è realmente piano, che alle volte, — se non ci aiuta il corso delle acque affioranti, — non sappiamo in

Il Caracàsh gelato.

Neg. Dainelli