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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0456 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 456 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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384   CAPITOLO TREDICESIMO

venti giorni. Fummo ben soddisfatti della mia decisione, perché nel campo-base sul Rimu non trovammo niente a causa delle esigenze della carovana, tanto maggiore, dei nostri compagni ; potemmo però, comunque, grazie a quella preveggenza, continuare il nostro cammino. Dirò poi come questo ci portasse, impensatamente, troppo lontano, e ci obbligasse a razionare i viveri già molto strettamente razionati.

Il programma di una piccola campagna glaciologica richiedeva, poi, qualche aggiunta al nostro equipaggiamento, cioè tutto ciò che è necessario in alta montagna, a cominciare dalla corda e le piccozze fino agli occhiali da ghiaccio ad ai ramponi.

Ero già, — dopo tanti e tanti mesi di escursioni e di lavoro continui, — ero già assai stanco. Ma la prospettiva di gite esplorative su alcuni dei più grandi ghiacciai continentali della Terra bastava per alimentare il mio entusiasmo. Adesso si aggiungeva anche la passione del vecchio alpinista ; non avevamo nessuno con noi, oltre i 15 portatori : date le mie funzioni nel rilevamento itinerario, avrei dovuto fare anche da « guida », nel senso alpinistico della parola. Avanti, dunque, per l' ultima esperienza !

L' escursione durò più del previsto (11 luglio - 4 agosto), perchè la sua fine si svolse in maniera che non avremmo sospettata.

Dal campo base sulle Dèpsang raggiungemmo, verso Occidente, la confluenza del Cip-ciàk e dello Sciàiok. Si trattava di passare sulla riva opposta, la destra, di questo fiume. Ciò ci preoccupava alquanto, perchè sapevamo che non era riuscito ai nostri compagni, i quali disponevano di mezzi tanto superiori ai nostri. Anzi confesso che certe notizie, — di loro tentativi falliti e che si erano dimostrati molto pericolosi, -- mi procuravano un certo nervosismo, del resto facilmente spiegabile. Farò un discorso breve : dopo vari tentativi, riuscimmo a passare al di là con tutte le nostre cose. Però, quel giorno, non si richiese altro sforzo agli uomini, e ci si accampò sulla riva del fiume : per fortuna la burze era abbondante, ed una gran fiammata ci tolse l' intirizzimento di quella giornata, incerta anche nel cielo caliginoso e minaccioso di tempesta.

E ben inteso che facevamo sempre il rilievo itinerario, raccoglievamo piante e roccie, e cercavamo fossili : ne abbiamo trovati molti fin dalle prime marcie. Non erano trascurate neanche le osservazioni relative al Periodo Glaciale.

Cominciammo a discendere lo Sciàiok lungo la riva destra, che è quella dalla quale sporgono con le loro fronti i ghiacciai che sbarrarono la vecchia carovaniera per il Caracorùm.

Di questo itinerario avevamo con noi una relazione di un viaggiatore inglese, fortissimo alpinista ; e non era una relazione che ci facesse veder facile il còmpito che ci stava dinanzi : vi erano descritte delle difficoltà che, — dato l'Autore, — mi mettevano pensiero. L' alpinismo esplorativo, con una carovana carica, è qualche cosa