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0497 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 497 (Color Image)

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doi: 10.20676/00000174
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TOPOGRAFIA DEL GHIACCIAIO RIMU   417

Come accennai già nel primo capitolo, questa parte della carta dell' India venne costruita sui dati riportati dal topografo W. H. Johnson, nel 1864 -1865 (`) ; ma ci mancano gli elementi per sapere come egli li abbia raccolti (2). Non sembra che egli sia penetrato nell' alta valle Iàrcand, nè che abbia risalito il fiume Sciàiok a monte della sua confluenza col Cipciàk. Nella carta alla scala 1 : 1.962.440, che accompagna la relazione del suo viaggio a Ilci (Khotan), nel giornale della Reale Società Geografica di Londra (1867), è solo tracciato l' itinerario per le vie dirette degli altipiani tibetani (all' andata), del passo Caracorùm, Cipciàk, alto Sciàiok, passo Sassir e Nubra (al ritorno), senza alcuna escursione laterale. Vi sono indicate le catene di monti, ma non i ghiacciai. Il fiume Iàrcand (sotto il nome di Tinzap), vi è fatto nascere in altipiani a Sud-Est del passo Caracorùm, presso a poco dove invece ha origine il fiume Caracàsh.

Quattro anni dopo il Johnson (nel 1869), penetrarono nel Turchestan Orientale Robert Shaw e G. W. Hayward, ed entrambi riportarono dati senza alcun dubbio più esatti sulla regione dove hanno origine lo Sciàiok e lo Iàrcand, ed è da stupire che non se ne sia tenuto alcun conto nella costruzione delle carte.

E in particolare degna di nota là descrizione che fa Io Shaw del ghiacciaio Rimu e del bacino dinanzi ad esso, pel quale passò nel viaggio di ritorno da Càshgar. Egli scrive : « Alla distanza di un giorno di marcia a Sud dcl passo (Caracorùm), si arriva in vista d' una catena di veri monti ghiacciati. Il fiume Shayok, uno dei rami dell' Indo, nasce in un vero mare di ghiaccio, molto più degno di questo nome della Mer de Glace di Chamounix, la quale è piuttosto un fiume di ghiacciaio che un mare. Due ghiacciai, scendenti da picchi stupendi, si uniscono e ricoprono una vasta pianura colle loro onde azzurre.... Terrazze e altri segni della passata esistenza d' un lago si estendono fino all' altezza di 200 piedi sui lati di questa pianura e della gola per dove esce il torrente. Sono le vestigia di un lago che si è ripetutamente formato in questo luogo per lo sbarramento prodotto dai ghiacciai.... della stretta a valle.... Ma credo che i segni siano troppo imponenti per essersi formati durante la breve esistenza di laghi recenti, e che indichino piuttosto un ripetersi del fenomeno in epoche più remote » (3). A questa descrizione si accompagna una tavola a colori del Rimu come si vede attraverso la porta formata dai due contrafforti posti al limitare del bacino glaciale (4). Ma y' ha di più ; in altro luogo, lo Shaw dice di aver notato che il valico

(') Vedi il testo e le indicazioni bibliografiche a pag. 4.

(z) Sembra che i disegni ed i rilievi originali del Johnson siano andati smarriti, o per lo meno non si poterono rintracciare negli archivi dell' Ufficio Trigonometrico. Vedi sul Johnson, e sulla difficolta di interpretare i suoi itinerari ed il suo lavoro topografico, due articoli di KENNETH MASON e di Sir AUREL STEIN nell' Alp. Jour., Vol. XXXIV, 1921, a pag. 54 e 62 ; e una nota nel Geog. Jour, Vol. LIX, 1922, pag. 310. Vedi anche le considerazioni svolte dal Wood nel Post-script del suo citato Rapporto (Dehra Dun, 1922).

  1. ROBERT SHAW, 1. c., pag. 432.

  2. HERMANN VON SCHAGINTWEIT (Vol. IV dei citati Reisen, pag. 323) ritiene la veduta del Rimu inverosimile, parendogli eccessivo il contrasto tra il ghiacciaio che scorre piatto come un fiume ed i

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