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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0505 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 505 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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TOPOGRAFIA DEL GHIACCIAIO RIMU   425

quelle che ci interessano maggiormente, perchè si addentrano nella regione inesplorata ad occidente dello Iàrcand.

La più alta di queste tributarie occidentali, che sbocca nello Iàrcand poco sotto la sua origine, è lunga appena 8 Km. e mette ad una sella ricoperta da un ghiacciaio, di là della quale discende verso Occidente una larga valle. E probabile che questa non sia altro che la parte superiore della valle Oprang, la quale, dopo un lungo percorso al piede delle pendici settentrionali del Caracorùm, va a confluire collo Iàrcand, contornando 1' estremità occidentale della catena Aghil. L' esplorazione ha infatti dimostrato che le due successive tributarie di sinistra, che sboccano nello Iàrcand una trentina di chilometri a monte di Khapalun, hanno un lungo percorso verso Occidente, sopratutto quella inferiore, di cui il Wood e lo Spranger non poterono raggiungere la testata, constatando tuttavia che essa trovasi a oltre 75 Km. di distanza dalla valle Iàrcand, e che è formata da un grande bacino di ghiacciai defluenti da una elevata catena nevosa. E molto probabile che questa catena sia la estremità orientale della Aghil, interposta fra la valle Oprang e la valle Iàrcand. Da essa discenderebbero appunto la seconda e la terza tributarie occidentali della valle Iàrcand. In ogni modo è provato dalla esplorazione Wood-Spranger che queste sono separate dalla catena Caracorùm da uno spazio che, per la terza e più bassa, si aggira intorno ai 50 Km., occupato dal vallone adagiato ai piedi del Caracorùm a settentrione del bacino del Rimu, che si presume sia l' alto Oprang.

Questa constatazione è interessante quando la si metta in rapporto colle tradizioni di una antica via traversa che, risalendo la terza tributaria occidentale dello Iàrcand, doveva condurre alla valle Sciàiok media ed inferiore. Lo Hayward ne scriveva assai esplicitamente : « al termine della nostra seconda marcia da Kufelang (Khàpalun), ci accampammo in uno slargo della valle di fronte all' ingresso di una profonda e angusta forra che sbocca qui da Sud-Ovest (la terza tributaria occidentale dello Iàrcand). Al sommo di questa gola v' è un passo che conduce attraverso la catena Karakoram nella valle Nubra del Ladak, ed a Chorbut nel Bàltistan ('). Il passo è apparentemente molto elevato, probabilmente non meno di 19000 piedi sul mare (5800 m.), ed è chiuso dalle nevi per nove mesi dell' anno. Non è praticabile che da pedoni, e forse da jaks ; e, sebbene non sia più in uso da molti anni, (l' autore scrive nel 1869), era un tempo traversato dai Balti, recanti sul dorso i loro carichi di mercanzie a Yarkand. Questo passo sembra anche che sia stato percorso dai Tartari Kalmàk nelle loro invasioni del Ladak e del Tibet verso la fine del secolo XVII. La distanza dalla valle Yarkand al sommo del passo è di 25-30 miglia (40-48 Km.) » (`). La stessa informazione raccolse anche Sir Douglas Forsyth, ed i membri della sua seconda

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tamente nell' alto Iàrcand. Il sistema di monti interposto fra il vallone a Nord del passo Caracorùm ed il corso principale dello Iàrcand venne attraversato dalle carovane esplorative in tre punti diversi.

  • (1) Ciorbat, un villaggio sullo Sciàiok situato 112 Km. a valle della confluenza del Nubra. (2) Vedi la citata relazione dello HAYWARD nel Jour. Roy. Geog. Soc., Vol. XL, 1870, pag. 59.

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