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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0514 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 514 ページ(カラー画像)

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[Photo] プーロ地区Pulo.

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doi: 10.20676/00000174
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CAPITOLO SEDICESIMO

sono soliti a fare lunghissime tappe, tenendo la carovana riunita e bene ordinata, e non si perdono in dispute, chiacchiere e lungaggini infinite come i Balti e i Ladachi. Li ho trovati disciplinati e volenterosi, sebbene siano una gente altrimenti fiera e indipendente di quelle fra cui siamo vissuti fin' ora. Ci hanno recato quaranta grossi e forti cavalli iarcandi, con pesanti bardagli di feltri ripiegati a più doppi, coperti da una gualdrappa trapuntata su cui riposa il basto, e sessanta bellissimi cammelli che danno alla carovana un tipico aspetto orientale.

Sono i cammelli bactriani dell' Asia, a due gobbe, meno alti e meno sgraziati del cammello indiano ed africano (dromedario) che ha una sola gobba. Hanno il

collo, la fronte e le spalle coperte di folta e morbida lana, e ve ne sono di bruni, di fulvi, di color caffè e latte chiarissimo (l). Sono sani, ben tenuti, senza piaghe, e sono condotti con una semplice cavezza, senza il barbaro chiodo di legno infisso attraverso il setto nasale, come si usa nella Transcaspia e nel Turchestan Russo. Camminano in lunghe file, ciascuno legato colla cavezza al basto di quello che lo precede, con una certa gravità solenne, un passo ca-

Neg. sprw ger denzato e regolare, marcato dal suono

Pulo.

ritmico della grossa campana di rame

che pende dal collare. In testa ed a guida di ogni gruppo procede un Chirghiso a cavalcioni d' un asinello. Alla tappa, i cammelli son fatti adagiare per toglier loro il carico, e si direbbe che nei millenni trascorsi in schiavitù non abbiano acquistato l' elasticità necessaria, tanta è la difficoltà e la riluttanza con cui piegano le giunture per inginocchiarsi, con movimenti a scatti, goffi, come giocattoli meccanici, protestando con grida indefinibili, che vanno da un lamento belante a un verso rauco, tra il raglio ed il ruggito. Scaricati, vengono tenuti coccoloni, legati per le cavezze in lunghe file a funi metalliche tese fra due paletti infissi in terra, e vi masticano e ruminano tranquillamente il poco burtsé e gli sterpi secchi che vengono loro posti innanzi. A completare il nostro quadro di nomadi, c' e ancora il piccolo gregge di pecore e di capre, residuo di quello antico, che ci segue da Lè in poi, coi due pastori tibetani.

In circa un' ora dopo lasciato il campo Dèpsang arriviamo all' orlo settentrionale

(') Marco Polo menziona cammelli di finissimo pelo bianco nella Mongolia Meridionale. Vedi nel Polo di YULE, II ed., Vol. I, pag. 272, e la Nota a pag. 274. Gli SCHLAGINTWEIT riuscirono pei primi a portare un paio di cammelli bactriani in India, attraverso le catene, e di là in Europa, al giardino zoologico di Berlino (vedi op. cit., Vol. IV, pag. 198).