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0533 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 533 (Color Image)

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doi: 10.20676/00000174
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VALICHI CARACORUM, SUGHET E COCART   453

10,

latte, con grandi corna arcuate, e sono coperte di lunga e morbida lana di vario colore. Come tutti i Tartari, i Chirghisi fanno grande uso del salubre cumiss, il latte fermentato di cavalla, e ne distillano anche un liquore inebbriante, detto nasha.

Colla lana dei loro armenti fabbricano ottimi feltri, tappeti, un panno di lana soffice, berretti, abiti, e il materiale per le loro tende. E vidi ricami finissimi che ricordano nel punto e nel disegno i ricami greci delle isole Egee (').

La valle di Khal Ciuscùn è lunga e ci conviene di farvi una seconda tappa prima di raggiungere il valico. Il pendio è sempre dolce, fra coste e dossi di minuti detriti che si stendono al piede delle catene granitiche. L' atmosfera è cosi carica di polvere, che si intravedono appena le alte creste sui fianchi della valle, ancora brizzolate dalla neve dell' ultimo temporale, e il sole, nelle prime ore del mattino, è un disco bianco d' argento senza splendore, che si può fissare impunemente. La valle è sempre aperta, salvo per un paio di chilometri dove si restringe in gole ; ma sopra di esse si fa ancora più ampia, con un largo letto piano cosparso di macchie d' erba. Quando vi passò lo Hayward nel 1868, era rinomata per gli jak selvatici che la frequentavano ; di poi, la frequentazione dei Chirghisi ha fatto sparire la selvaggina, e noi non vediamo che cornacchie dal becco giallo-rosso, simili a quelle dei dintorni di Scardu.

Nella parte alta della valle, aumentano ancora gli enormi accumuli di schisti disgregati in minutissimi detriti, specie alla sinistra del fiume ; poi la valle si biforca in un ramo settentrionale occupato in alto da un grande ghiacciaio che termina con una larga fronte ed un ramo occidentale, il quale in un altro paio d'ore ci conduce al passo, chiamato Cocàrt Dauàn, o valico azzurro, dal colore degli schisti, un largo e profondo intaglio della cresta, alto 4927 m. s. m. Saliamo subito su di un dosso a Sud della sella, ma la torbidezza dell' aria non ci lascia veder nulla della vista vantata dallo Hayward (`). Prima di lui era passato di qui nel 1865 il Johnson di ritorno da Khotàn ; discese di là del passo fino al piede occidentale della catena nella valle làrcand, ma non andò oltre, per non incappare in qualche imboscata di ladroni cangiuti (3). Anch' egli, come lo Hayward, chiama il passo Kirghiz. Più tardi, nel 1889, traversò il Cocàrt anche lo Younghusband, in una missione intrapresa contro gli stessi briganti (4). Che io sappia, questi furono i soli Europei che ci precedettero su questa via.

(I) Quanto sopra è detto riguarda solamente i Chirghisi della cintura di monti a Mezzogiorno del bacino del Tarim, coi quali venimmo in contatto. Qualche altra notizia su di essi, ma sempre frammentaria, si trova nel LANSDELL, Chinese Central-Asia, Londra, 1893, Vol. I, pagg. 120 e 398-405 ; nel capitolo del BELLEW e del CHAPMAN, nel citato Rapporto della seconda Missione FORSYTH, a pag. 57 e seg., e nel citato libro del SHAW a pag. 131.

V' è poi una discreta letteratura russa sui Chirghisi che abitano le steppe della Transcaspia e del Turchestàn Russo.

(z) G. W. HAYWARD, L c., pag. 53.

(3) W. H. JOHNSON, 1. c., pag. 18.

(.1) Vedi Sir F. YOUNGHUSBAND, op. cit., pag. 232.

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