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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0534 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 534 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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454   CAPITOLO SEDICESIMO

A Ovest del colle precipitano verso lo Iàrcand gole profondissime e anguste ; sul fondo delle quali, tutto ingombrato da blocchi di schisti precipitati dalle pareti, corre il sentiero. Scendiamo rapidamente la valletta fino al suo sbocco nella valle Iàrcand, un 700 metri sotto il colle. Presso alla confluenza delle valli è una tozza costruzione quadrata, di pietre, vicino ai resti di qualche casupola diroccata. Qui ci aspetta un gruppo pittoresco di cavalieri, una deputazione di Chirghisi con il beg di Basàr Darà, capo del clan di Arghè, venutoci incontro per farci onore. Ci fanno scorta al luogo di campo detto Kherghès Giangàl, posto poco più sotto, sulla riva destra del fiume, fra qualche rado e stento cespuglietto. La valle Iàrcand è qui larga quasi 500 m. ; profondamente incassata fra alti monti con ripide pareti, che sono i contrafforti delle catene Aghil e Cuen Lun. Il fiume è grosso, veloce, con acque color caffè e latte e così torbide, che è impossibile giudicare della loro profondità.

Anticamente questo luogo era frequentato nell' estate da Chirghisi venuti dal-

Occidente, da Saricòl e dal Pamir, e non erano alieni dal depredare qualcuna delle carovane che seguivano la via dello Iàrcand, fra uno dei valichi del Cuen Lun Occidentale, il Cirak Saldi od il Ianghi Dauàn e Khàpalun. Poi furono sostituiti da briganti autentici, i Cangiuti, che dai loro remoti nidi montani di Hunza e di Nagar (1), circondati da ogni parte dai grandi ghiacciai del Caracorùm Occidentale, pervenivano per il valico Scimsciàl alla valle dell' Oprang, e poi a quella dello Iàrcand, risalendola fino al tratto percorso dalle carovane, dove stavano in agguato. Le bande erano abbastanza forti per aver ragione di compagnie di mercanti considerevoli (e). Talvolta si spingevano fin nella valle del Caracàsh, per insidiare anche il traffico commerciale che passava per Sciaidulla ; e di quando in quando ardivano spingersi oltre il Caracorùm, devastando villaggi balti e ladachi, predando bestiame e merci, e traendo seco prigioni i miseri abitanti per venderli schiavi nel Turchestàn. Tutte le relazioni dei primi visitatori europei delle città turchestane contengono racconti di Balti, di Ladachi e di Cashmiri tenuti in servitù fino a che non fossero riscattati.

Nel 1889, il Governo dell' India incaricò il Capitano Younghusband con una scorta di soli sei soldati gurka, di fare una ricognizione delle vie seguite dai predatori, e di suggerire rimedii ad un malanno che minacciava di paralizzare del tutto gli scambi fra l' India e l' Asia Centrale (e). Egli percorse allora tutta l' alta valle Iàrcand

(') Vedi le notizie interessanti che dà di questa gente, di stirpe darda, il KNIGHT (op. cit. p. 350). La gente di Nagar è di setta scita, quella di Hunza d' un' altra setta islamica, detta dei Maulai, i quali si permettono di bere vino, avendo sostituito al Corano un libro sacro proprio, con precetti meno severi.

(2) Lo HAYWARD (1. c., pag. 54) racconta di un riuscito agguato perpetrato da una banda di 120

ladroni di cui fu vittima una grossa comitiva di mercanti del Cashmir. Vedi anche sulle imprese brigantesche dei Cangiuti l' op. cit. del KNIGHT, a pag. 347.

e) La storia di questa impresa ardimentosa, è narrata nei Cap. IX e X del citato libro del Col. Sir FRANCIS YOUNGHUSBAND.