avrà un 500 m. di diametro, dove è un bellissimo prato con una limpida sorgente nel mezzo. Da Khergès in poi non avevamo avuto che l' acqua torbida del fiume per la cucina e per bere. Qui ci fermiamo per la tappa. Il luogo si chiama Urdèk Saldi, ed è dei più pittoreschi. Siamo ai piedi di un picco imponente di roccia e di ghiaccio con una parete meridionale che è un tremendo precipizio. Da due giorni l' avevamo osservato ed ammirato, mentre ci andavamo gradatamente avvicinando ad esso ('). Ne discende una breve gola in cui precipita un grosso torrente.
Siamo arrivati alla tappa al tramonto, ed è notte fatta quando sono montate le tende e cotta la cena. Tutto attorno a noi è la nostra gente ; servi, portatori ladachi, beg e conducenti chirghisi, accoccolati in gruppi attorno ai fuochi del campo fra i cavalli, legati a due a due in posizione incrociata, ciascuno colla testa alla coda del-
altro, per impedirli di mettersi a giacere e a pascolare (e non vengono liberati se non parecchie ore dopo l' arrivo alla tappa) e i cammelli, accoccolati in fila e legati per le capezze ad una unica fune tesa in terra ; e dovunque, le grandi masse scure immobili degli jak in piedi, o coricati, pacificamente ruminanti. In un angolo, illuminato da qualche sprazzo dei fuochi, è il piccolo gregge di caprette bianche e di pecore dello Iàrcand, colle protuberanze di grasso sul groppone. Incombono le alte pareti nere del vallone e fan rintronare lo scroscio del torrente vicino, che si confonde col gorgòglio più sordo ma più profondo del fiume.
(1) Questa vetta fa parte di un gruppo di monti del Cuen Lun notati anche dallo HAYWARD e dallo YOUNGHUSBAND (op. cit., pag. 233).
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