464 CAPITOLO SEDICESIMO
Hunza, dove erano stati riscattati per 160 rupie a testa. Ci persuademmo di poi che anche i nostri Chirghisi conoscevano benissimo questo passo, ma non ne avevano voluto convenire, sperando di farci rinunciare al progetto dell' Oprang e di arrivare a Iàrcand in tempo per trovare un altro ingaggio carovaniero per Lè.
Sostammo un giorno intiero a Basàr Darà per operazioni topografiche ; e il mattino dell' 11 settembre riprendemmo la via, mettendoci su per l' erta costa destra
Le nostre cavalcature fra Basàr Darà e Surcovàt.
della valle sovrastante a Basàr Darà. Un sentiero è tracciato nei detriti di schisti
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di quarzo che la ricoprono, e mostra tracce evidenti del passaggio recente di carovane. La salita è molto ripida e faticosissima ; certo non percorribile da cavalli carichi, e abbiamo infatti con noi solamente gli jak, sia per trasportare le nostre robe, sia per cavalcare. In sella, sul largo dorso poderoso, coperto d' un soffice mantello di fitta lana, ci si sta come in poltrona. Ve ne sono di fulvi, di bianchi, di neri e di pezzati ; hanno la grossa testa coli' occhio piccolo e iniettato del bisonte, con grandi corna a larga curva, che però talvolta mancano del tutto ; il garrese alto
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proeminente, coperto da un ciuffo di peli che si continua con una breve criniera,
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magnifiche code, coperte di lungo e folto pelo dalla radice fino a terra. Colle loro corte e forti gambe, che sembrano così disadatte ai corpi enormi, si inerpicano per
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