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『東洋文庫所蔵』貴重書デジタルアーカイブ

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0576 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / 576 ページ(カラー画像)

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doi: 10.20676/00000174
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492   CAPITOLO DICIASSETTESIMO

versiamo due soli centri abitati di discrete dimensioni, con bazar chiusi e deserti, chè non è giorno di mercato. Numerosi invece e vasti i cimiteri, pieni di tombe comuni con qualche sepoltura di santo, circondata da uno steccato e coperta da un tetto, ma senza le consuete aste, cenci votivi, corna e code di animali. A una ventina di chilometri da Kargalìk, arriviamo al fiume Tiznàf che solo in piccola parte corre ancora raccolto in un letto ; il resto è sparso per il piano in innumerevoli pozze d' acqua. Poco più oltre il fiume deve perdersi del tutto. Percorriamo ancora altrettanto cammino prima di arrivare alla cittadina di Pòsgam, dove alloggiamo in una antica moschea trasformata in albergo per i funzionari di passaggio. Conta poche camere nude e vuote, salvo per un alto catafalco di muratura, che serve da giaciglio. Per noi hanno fatto stendere tappeti e feltri sui pavimenti.

La tappa fra Pòsgam e Iàrcand è molto più breve della precedente ; ma si perde molto tempo per traghettare il fiume Iàrcand, che qui nel piano è chiamato Zarafsciàn, ossia « spargitore d' oro », per la prosperità recata dalle sue acque. I traghetti veramente sono due, perchè il fiume è diviso in due rami, che cingono un' isola di sabbia e pietre, probabilmente sommersa nelle piene. Di questa stagione i due rami sono larghi nell' assieme forse 200 metri (`) ; e li traversiamo successivamente su chiatte

  •  barconi grandi abbastanza da imbarcarvi carri, cavalli e uomini. Sulle rive coperte da cespugli di tamerici è una folla variopinta di gente colle loro bestie da sella e da soma che aspetta il proprio turno per passare. V' è naturalmente un aksacal del traghetto che ci offre un rinfresco di meloni e di pesche, il primo di una serie di Bastar cuan che dobbiamo subire sulla via che ci rimane da percorrere, preparati dai notabili dei villaggi, probabilmente dietro le premure dell' ambàn e del-

aksacal e di una delegazione di sudditi inglesi di Iàrcand venuti ad incontrarci. L' aksacal ha condotto con sè alcuni cavalli da sella per render più decoroso il nostro arrivo alla città. Possiamo così accelerare il passo, e in brev' ora intravediamo

Ogni famiglia ha una propria casa (oë) ; e queste sono situate, isolate o a due, tre contigue lungo i corsi d' acqua per l' irrigazione. Un gruppo di 60-80 case forma una mahalla con un aksacal soprintendente. La distribuzione dell' acqua per l' irrigazione è regolata da un pubblico ufficiale detto miràb, che la ripartisce fra gli aksacal delle varie mahalla. Un certo numero di mahalla costituisce un gàz, o villaggio ; e due, tre o più di questi ha un kand, o capoluogo dove risiedono gli ufficiali, i negozianti fissi, gli artigiani, e il bazar, dove un giorno per settimana i contadini vanno a scambiare i prodotti agricoli con quelli della città, e a far provviste. Ogni kand ha la sua moschea, la scuola, e un albergo

  • serai. Vedi anche il LANSDELL, 1. c., Vol. I, pag. 406 e segg.

(') Il Iàrcand ha evidentemente enormi oscillazioni di volume ; ma è tuttavia difficile rendersi conto della sconcordanza fra le relazioni dei viaggiatori intorno all' ampiezza del fiume dove lo si traversa, a pochi chilometri da Kargalìk. Il LANSDELL ha raccolto qualche giudizio in proposito. Il FORSYTH afferma che durante la fondita estiva il Iàrcand riempie tutto il suo letto, largo un chilometro e mezzo ; mentre lo HENDERSON assevera che nella massima piena era largo appena da 70 a 180 metri ; ed un altro viaggiatore, in agosto, lo stimò largo 500 metri. Il LANSDELL stesso, nel settembre, lo trovò che correva diviso in molti canali facilmente guadabili, salvo uno che si dovette traghettare. (Vedi il Vol. II del LANSDELL, a pag. 137 e segg., anche per i pesci, l' oro e le giade che si trovano nel fiume).