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0585 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 585 (Color Image)

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[Photo] The mayor of Iarcand visiting the expedition teamL'Amban di Iarcànd si reca a visitare la Spedizione.

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doi: 10.20676/00000174
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DA SURCOVAT A CASHGAR   497

arrivò a Iàrcand sei giorni dopo di noi, il 3 di ottobre. Nell' intervallo ci eravamo occupati di trovare un macigno per far da base all' apparecchio per la misura della gravità; problema difficile, in una regione dove non y' è un sasso più grande d' un pugno. Ci trasse d' impaccio Rasul Galwan, scoprendo una pietra da macina abbandonata in un orto, e coli' aiuto di tutti i nostri uomini riuscimmo a condurla, facendola girare come una ruota, fino alla cameretta scelta per la stazione, per interrarvela.

L'Anban di Iarcànd si reca a visitare la Spedizione.

I Cinesi videro di malocchio e con sospetto questi incomprensibili maneggi, e soldati armati tentarono anche di impedirci di rimuovere la pietra. E da dire che, in questa lontana provincia cui guardano da molti anni Russi e Inglesi, affacciati i primi al Tian Sciàn, i secondi al Caracorùm, il Governo cinese, mentre tollera la loro concorrenza commerciale e ne approfitta, è sospettosissimo di ogni indagine geografica, per il timore ragionevole che preluda a inframettenze molto più dirette. Ero stato avvertito dal Console inglese di Càshgar e dal Ministro d' Italia a Pechino di non dar nell' occhio alle autorità cinesi coi nostri lavori. Ma non era da pensare di poter tenere nascoste, in un paese orientale dove tutto è aperto a tutti, delle ricerche che richiedevano l' impianto di apparecchi astronomici, magnetici, gravimetrici, di una stazione radiotelegrafica con 400 metri di aereo, e osservazioni continuate di giorno e di

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