国立情報学研究所 - ディジタル・シルクロード・プロジェクト
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Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 | |
ヒマラヤ、カラコルム、中国領トルキスタンへのイタリア科学派遣団の歴史(1913-1914) : vol.1 |
キジル・バザール村Chizil Bazar. |
500 CAPITOLO DICIASSETTESIMO
chiata alle lettere di casa, ci disponemmo a leggere le notizie d' Europa. Resistemmo alla tentazione di vedere subito gli ultimi comunicati, per non perder nulla del succedersi drammatico degli avvenimenti, e incominciammo la lettura degli eventi, ad alta voce, orientandoci colle carte geografiche del Times. Venne buio, e seguitammo alla luce della lampada a petrolio, senza dar pur un pensiero al pranzo, e non ci fermammo fino alla fine, alla una e mezzo di notte.
Chizil Bazar.
Fra Iàrcand e Càshgar sono circa 200 km. di distanza, che percorremmo in cinque giorni, fra l' 11 ed il 15 ottobre. Il nostro bagaglio, di nuovo al completo per l' aggiunta del materiale scientifico, venne caricato sui carri dell' Asia Centrale, o arabà, tirati da tre cavalli di fronte. Al nostro arrivo a Iàrcand, ci aveva fatto i convenevoli l' aksacal inglese ; alla partenza il commiato ci fu dato dall' aksacal russo, che ci accompagnò insieme con uno stuolo di Indiani per qualche chilometro, fino ad una tenda dove era stato allestito l' immancabile Bastar cuan. L' amban, oltre ai soliti ciuprassi, ci aveva dato per scorta un soldato cinese, senz'armi, con una uniforme di ogni colore e una faccia patibolare.
quasi sempre nei limiti degli errori possibili, da quelli definitivamente calcolati. È bene avvertire che sono da considerarsi come dati definitivi, che sostituiscono tutti gli altri precedentemente pubblicati, quelli che si trovano nella Serie I delle Relazioni Scientifiche.
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