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0599 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 599 (Color Image)

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doi: 10.20676/00000174
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TURCHESTAN CINESE E TURCHESTAN RUSSO   507

dei lavori irrigui, l' invasione dei canali e dei fossi dalle sabbie e la dispersione della preziosa acqua nel piano ? Da anni geologi e archeologi disputano e contrappongono i propri dati senza riuscire ad accordarsi (1). Certo è che ogni vestigio della storia della regione è cancellato ; ed è più facile evocare il quadro delle moltitudini che discesero a contrastarsi nell' immenso campo di lotta leggendone le vicende in casa nostra, che avendo sott' occhio la distesa del deserto di Asia Centrale (t).

Dai tempi preistorici fino al medioevo, fu un continuo passaggio di nomadi guerrieri : Irani, Turchi e Mongoli. I primi abitatori Saci o Sciti si stendevano verso Ovest oltre la barriera di monti del Tien Sciàn e dell'Alai fino all' Oxus (il moderno Amu Daria) ; fino a che la conquista macedone (327-325 a. C.) dimezzò il loro impero riducendoli nel bacino del Turchestàn Orientale. Un secolo dopo incominciarono le

nel suo viaggio del 1865. II FORSYTH ed i membri della sua seconda missione (1873) raccolsero notizie e leggende sulle città scomparse, e monete greche, bizantine e bactriane, statuette di dei e gioielli trovati nelle rovine ; ed il FORSYTH narra (vedi di lui : On the Buried Cities in the Shifting Sands of the Great Desert of Gobi, Proc. Roy. Geog. Soc. Vol. XXI, 1876, pag. 33) che nel bazar di Iàrcand si vendeva del thè compresso in dadi (brick-tea) proveniente dagli scavi e dai saccheggi delle rovine nella regione di Khòtan. I racconti delle croniche turche e di quelle cinesi ed anche il ritrovamento di scheletri e di cadaveri mummificati nelle case sembrano provare che qualche volta il disastro fu improvviso come un cataclisma, probabilmente prodotto da tempeste di vento e di sabbia così violente, che non diedero modo agli abitanti di fuggire.

Dopo il FORSYTH, vennero organizzate spedizioni archeologiche, che rivelarono la grande estensione delle rovine, e ricondussero alla luce statue, affreschi e intiere biblioteche, manoscritti e iscrizioni in molte lingue, alcune del tutto sconosciute. Le campagne esplorative ed archeologiche più importanti e che diedero la più ricca messe di materiale di studio, furono le tre che vi fece Sir Aurel Stein, fra il 1900 e il 1915. Gli importantissimi risultati scientifici e storici sono contenuti nelle due Pubblicazioni dello STEIN : Ancient Khotan, 2 Vol. Oxford, 1907, e Serindia, 5 Vol. Oxford, 1921. Devono ancora essere pubblicati i risultati dell' ultima campagna. Merita anche menzione fra le altre più importanti, la spedizione archeologica francese, degli anni 1906-1909, diretta da PAUL PELLIOT, che ne dà un succinto resoconto nel Bull. de la Soc. de Geog. Comm. du Havre, 1910-11, pag. 73-83 e 121-135. I risultati scientifici di essa sono in corso di pubblicazione.

  1. Circa il dibattuto problema del prosciugamento continentale euro-asiatico, vedi ELLSWORTH HUNTINGTON, The Pulse of Asia, Londra 1907, e le sue comunicazioni nel Geog. Jour, Vol. XXVIII, 1906, pag. 352 e Vol. XLIV, 1914, pag. 203, e l' articolo di J. W. GREGORY nel Geog. Jour., Vol. XLIII, 1914, pag. 148 e 293, colla corrispondenza che ne seguì, a pag. 451 e 705. Un riassunto della questione trovasi anche nella Historia Mongalorum di GIORGIO PULLÉ (Viaggio di F. Giovanni da Pian del Carpine ai Tartari nel 1245-47), Firenze, 1913, pag. 251 e segg.

  2. Il BELLEW in Kashmir and Cashgar, pag. 15 e segg. ; e nel Report di Sir D. FORSYTH pag. 106 a 214) ha riassunto la storia complicata del Turchestàn Orientale, servendosi largamente di fonti originali persiane e turche. Vedi la ottima edizione annotata del Tarikh-i-Rashidi di Mirza Muhammad Haidar, fatta da N. ELIAS e E. DENISON ROSS, A history of the Moghuls in Central Asia, Londra, 1898. Un' altra fonte storica importantissima sono gli Annali cinesi (Mélanges Asiatiques et Nouveaux Mélanges, Parigi, 1825 e 1829, e ABEL RÉMUSAT, Histoire de la Ville de Khotan, tirée des Annales de la Chine ecc., Parigi 1820). Un profilo storico del Turchestàn si trova anche nel YULE (Cathay ecc., Vol. IV, pag. 187) ; e nel LANSDELL, (1. c. Vol. II, pag. 48 e segg. ; e pag. 207 e segg.). Le notizie che seguono nel testo sono riassunte da questi e da qualche altro autore che verrò citando.

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