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0601 Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1
History of an Italian Science Expedition to Himalayas, Kharakhorum and Chinese Turkistan(1913-1914) : vol.1
Storia della Spedizione Scientifica Italiana nel Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn Cinese(1913-1914) : vol.1 / Page 601 (Color Image)

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doi: 10.20676/00000174
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TURCHESTAN CINESE E TURCHESTAN RUSSO   509

del Tibet) per opera dei discendenti di una dinastia fondata da Saman, proveniente da Balch, uno staterello a Sud di Bocara, i quali raccolsero sotto di se' un impero esteso da Ispahan fino al Gobi. Tuttavia la conversione o islamizzazione del Tarim cominciò solo nel secolo XI, quando sorse il potere e la dominazione di Bughra Khan, un principe Uigùr ; e la storia della sua conversione, dei suoi miracoli, delle sue conquiste, e delle lotte sanguinose contro i buddisti di Khòtan, condotte dal figlio Hasan, poi dalla vedova di lui, Bibi Miriam (Regina Maria), da altri guerrieri e martiri della propagazione della fede, le cui tombe sono sparse per il Turchestàn, forma una saga dove la leggenda si intreccia colla storia (1).

Il paese sembrava finalmente riunito insieme, sotto una dinastia che si poteva chiamar nazionale ; ma anche questo non fu che un episodio nella sua lunga storia cruenta. Dopo il tramonto della signoria cinese, per quasi 400 anni, gli invasori erano venuti nel Turchestàn da Occidente. Nel secolo XII riprendono le irresistibili turbe delle genti migranti da Settentrione e da Oriente, le invasioni delle orde mòngole. Vengono per primi i Cara Khitai dal Nord, e tengono il paese per cent' anni. Poi, dopo un' ultima convulsione buddista, in cui il Chirghiso Koshlùk, che aveva in moglie una cristiana nestoriana, riesce a impadronirsi del potere per pochi anni, entra in scena (verso il 1220) il grande conquistatore Gianghiz Khan, il fondatore dell' impero mogòlo, ed il Tarim prende il nome di Mogulistàn. Gianghiz ed il figlio Giagatài portarono i confini dell' impero dal Pacifico fin quasi al Baltico, devastando mezza l'Asia e buona parte d' Europa, e svegliando un terrore indicibile in tutto il mondo Occidentale. La fama della tolleranza o indifferenza religiosa dei Khan mòngoli, delle buone accoglienze fatte a buddisti e maomettani e nestoriani alla loro corte, indusse la Chiesa a tentare di guadagnarvi una influenza con l' invio di missionari. Così ebbero origine i viaggi di Giovanni da Pian del Carpine (1245), di Rubruquis (1253), di Odorico da Pordenone (1322-1328), e di Giovanni de Marignolli, legato. del Papa a Pechino dal 1342 al 1346. Dopo il Marignolli non si ebbe più nessuna notizia del cristianesimo in Asia Centrale. Oltre ai detti sono da menzionare Haithon I, Re della Piccola Armenia, che si recò alla corte del Khan mòngolo nel 1254 per scopi politici, e Marco Polo, nel 1271, spinto piuttosto da smania di viaggi e di avventure che da

avidità di commerci.

Al tempo del Polo, l' impero di Gianghiz era già suddiviso fra i successori. Càshgar, conteso fra i principi discendenti, finì per consolidarsi come regno indipendente sotto Tuglùk Timùr, discendente di Giagatài (metà del secolo XIV). Questo Tuglùk fu il fondatore della dinastia detta appunto dei Khan Giagatài, che durò dal 1360 al 1572 (2). Non è da immaginare che sia stato un periodo di pacifiche successioni al trono e

  1. Il BELLEW l' ha tratta da una raccolta di vite di Santi maomettani, chiamata Tazkira Bughra

Khan. (Vedi il capitolo nel Report di D. FORSYTH, pag. 121 e segg.).

  1. Vedi in YULE, Cathay ecc., Vol. IV, pag. 160, la cronologia e la successione dinastica dei

Mogòli nel Turchestan.